Se la Sardegna impugna la legge sull’autonomia, il Veneto si presenterà a sua volta in Corte costituzionale per opporsi al ricorso e difendere la norma che porta la firma del ministro Roberto Calderoli. Ad annunciarlo è il presidente della Regione, Luca Zaia, che critica aspramente la decisione assunta dalla sua omologa sarda, Alessandra Todde. “Il Governo non ha certo bisogno di avvocati difensori- commenta Zaia- si difenderà davanti alla Corte costituzionale. Ma il Veneto pensa di essere assolutamente danneggiato dal fatto che qualcuno faccia ricorso contro una legge che ci permetterebbe di avviare un progetto di autonomia. Quindi diciamo a tutti che la loro libertà finisce dove inizia la nostra. E la nostra libertà vogliamo che sia rispettata. Quindi ci presenteremo in Corte costituzionale ad opporci al ricorso della Sardegna”. La decisione di impugnare la legge sull’autonomia, sottolinea Zaia, peraltro arriva da una “Regione a statuto speciale, che non ci rimette nulla dall’approvazione di questa legge. Non si è ancora ben capito quali danni può fare la legge Calderoli alla Sardegna, visto e considerato che di danni non ce ne sono. Ricordo a tutti che per le Province autonome e le Regioni a statuto speciale la legge prevede che se ne possa chiedere l’applicazione se conviene oppure no”. Detto questo, assicura il governatore Veneto, “rispettiamo i ricorsi. Vanno rispettati assolutamente i dogmi, i pilastri della democrazia, e uno di questi pilastri è l’istituto del ricorso”. Non solo. “Siamo vicini al popolo sardo- aggiunge Zaia- io mi sono sempre battuto perché le Province autonome e le Regioni a statuto speciale siano difese, perché è un presidio di libertà. La Sardegna peraltro vive anche il tema dell’insularità, dei collegamenti e dei molti disagi. Sono veramente convinto che serva l’autonomia a questa Regione”.

 

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