Sono stati convocati in Prefettura per parlare di quella che non definiscono un’emergenza, dando resoconto degli immobili  a disposizione dei diversi Comuni. Un’accoglienza che si baserà, al momento su un accordo  e che verrà finanziata con fondi ministeriali. Iniziano i primi contatti tra i sindaci dell’Alto Vicentino ed il Prefetto Salvatore Caccamo, che non è un ‘novello’ in materia di migranti. Oltre ai sindaci di Marano, Roana, Sovizzo, Altavilla e Lonigo, anche c’erano anche i rappresentanti della Croce Rossa  e della Caritas.

La Prefettura cerca collaborazione dai primi cittadini, ogni giorni arrivano in Veneto decine decine di migranti che vanno accolti nel modo migliore, per evitare concentrazioni.

“Non siamo innamorati dell’arrivo degli immigrati, ma siccome arrivano o li gestiamo o li subiamo. Un amministratore può ragionare solo così”. E dunque, “cerchiamo di capire la distribuzione”, avanti con la cabina di regia tra Regione, Anci e Prefettura “che permette di vedere almeno cosa decidono. Se questa roba vi sembra trascendentale, dovete pensare che i sindaci prima erano fuori da questa partita, ma -grazie alla proposta che ho fatto- ora sono dentro, non per portarsi a casa gli immigrati, ma per evitare magari che glieli portino”. Luca Zaia, presidente del VENETO, non vede altra strada per evitare “tendopoli” e “mega assembramenti” di migranti. Al momento la situazione “è ingestibile e si deve risolvere”, aggiunge dicendo anche che non è ‘colpa’ di “questo governo” e semmai di una “congiuntura internazionale” rispetto alla quale bisogna “mettere i puntini sulle ‘i’ a livello europeo”, ma intanto “vogliamo scongiurare le tendopoli”, insiste Zaia.

E sempre dal Veneto, il capogruppo in regione di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo loda il protocollo firmato domenica, a Tunisi dalla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni: rappresenta “per la prima volta, la volontà di coordinare i flussi migratori intervenendo a monte delle partenze, bloccando così i viaggi in mare che nella maggior parte dei casi finiscono in enormi tragedie. Se vogliamo salvare vite dobbiamo agire nei loro paesi dove nasce il problema, cioè aiutando i migranti in casa loro”. Continua Soranzo: “Finalmente si chiudono i porti e si aprono gli aeroporti. D’ora in poi avremo migranti economici che arrivano nel nostro Paese attraverso canali legali, grazie alle azioni concrete per la lotta all’immigrazione illegale nei Paesi di partenza. La collaborazione con la Tunisia verrà condivisa nei prossimi giorni con altri Paesi del Nord Africa, dell’Africa centrale, alcuni Paesi arabi e del Medio Oriente, in chiave innovativa, cioè mettendo questi Stati sullo stesso piano dell’Europa nella difesa dei confini esterni della Ue”. In tema di ridistribuzione interna, “rimane fondamentale che i Comuni abbiano le risorse, le strutture e gli strumenti per gestire un’accoglienza diffusa, condizioni che non paiono esserci allo stato attuale”, ma almeno “grazie a Meloni e al Presidente della Commissione Europea von der Leyen, verrà definitivamente sanato l’errore precedente, impedendo i viaggi dei disperati e il lucroso traffico degli esseri umani, minori non accompagnati compresi. Non possiamo infatti far venire tutti in Italia per poi chiedere all’Europa di ridistribuire gli immigrati illegali e di questo se n’è resa conto finalmente anche la presidente von der Leyen”, conclude Soranzo.

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