Per quanto riguarda la dinamica della tragedia  della Marmolada “possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una ‘pancia’: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base”. Così Renato Colucci, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-Isp).

Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute- spiega Colucci- L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del ‘nuovo’ clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione“.

 

BOTTACIN: “MUTAMENTO CLIMA OGGETTIVO, VENETO +1,5 GRADI IN 30 ANNI

“Stiamo affrontando un periodo con temperature assolutamente anomale, siccitoso, i cambiamenti climatici sono un dato assolutamente oggettivo. La nostra agenzia regionale, l’Arpa Veneto, ha documentato un incremento medio della temperatura media di circa 1,5 gradi negli ultimi 30 anni: chiaramente questo ha impatti a tutti i livelli e ne stiamo vedendo le conseguenze”. L’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, lo dice su RaiNews24. “Dato che i cambiamenti climatici sono in atto, noi almeno per quanto riguarda il Veneto stiamo operando su due fronti, adattamento e mitigazione”, spiega Bottacin, ma “è ovvio che paghiamo lo scotto di parecchi anni passati in cui è iniziata questa deriva, che ovviamente ha un’inerzia molto alta, e quindi ora cambiare rotta ora non è una cosa semplice e richiede anche del tempo”.

 

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