La vicentina Elisa Bevilacqua sul podio alla finale nazionale degli Oscar Green di Coldiretti con Nutri-mente e Orto del benessere, progetti nati per far dimagrire trovando un equilibrio tra corpo e mente.
La 37enne imprenditrice agricola 37enne di Montebello Vicentino è riuscita a fare rete con il Centro clinico La Quercia di Creazzo, realizzando il progetto Nutri-Mente e L’orto del benessere, che riesce perfettamente a coniugare i valori del km0, della trasparenza e della qualità delle produzioni con concetti fondamentali per la vita, quali il benessere e la riduzione dello spreco, a tutto vantaggio dell’ambiente.
“Siamo orgogliosi di questo risultato, che descrive l’impegno di Coldiretti Vicenza verso una società sostenibile e consumatori informati”, ha commentato Martino Cerantola, presidente provinciale dell’associazione di categoria.
Il progetto Nutri-mente e L’orto del benessere parte da una visione multidisciplinare dell’alimentazione e dei rapporti in famiglia e tra le persone. Grazie alla collaborazione con il Centro clinico La Quercia, vengono valorizzati i benefici della nutrizione consapevole, educando alla scelta dei prodotti di stagione, in un percorso che fonde nutrizione, psicologia ed agricoltura. Il progetto, quindi, promuove sani e corretti stili di vita, non solo per i singoli ma per tutta la famiglia.
La valorizzazione dei prodotti locali si traduce in un maggior accesso ai mercati locali, soprattutto di Vicenza e Creazzo e nel consolidamento dell’abitudine all’acquisto diretto dal produttore, che propone prodotti di prima scelta.
“L’idea alla base del progetto nasce dall’esigenza di molte persone di ottenere una dieta efficace, per dimagrire. Intraprendendo un percorso di consapevolezza, però, i frequentatori del nostro Centro clinico – spiega Paola Campanaro, psicologa e direttrice de La Quercia – hanno rapidamente compreso che l’obiettivo non poteva essere il dimagrimento, quanto il raggiungimento di un equilibrio tra mente e corpo. Nutrizione, coltura/cultura e psiche, quando raggiungono l’equilibrio consentono alla persona di vivere in una condizione di benessere. E questo è stato possibile grazie all’incontro con Elisa Bevilacqua, capofila di un team di produttori di Campagna Amica, che ha subito compreso e sposato questa filosofia, condividendola efficacemente con i colleghi”.
Ottanta giovani talenti dell’agricoltura protagonisti della rivoluzione gentile dei campi. Insieme all’entusiasmo per il proprio lavoro mettono anche la grande responsabilità di essere imprenditori. Salutati con un video intervento dal Governatore del Veneto Luca Zaia, i concorrenti dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto hanno partecipato alla finale che ha decretato i vincitori suddivisi in sei categorie: Campagna Amica, Impresa 5.Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.
La consegna dei premi è stata anticipata da un talk show moderato dalla giornalista Nicoletta Masetto, sul tema: “Il valore del bene terra nella transizione ecologica”, su cui si sono confrontati il teologo don Giorgio Bozza, l’assessore regionale all’Istruzione e Lavoro, Elena Donazzan e la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Veronica Barbati, con il contributo a distanza di Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, esperta di bioeconomia.
“Suolo agricolo, una questione strategica – ha sottolineato Alex Vantini, leader degli under 30 di Coldiretti Veneto – confermando che in sala, solo in questa occasione, ottanta candidati con una media di 20 ettari aziendali ne presidiano, almeno, 1600 circa”.
Secondo i dati elaborati dal Programma di Sviluppo Rurale i duemila neoimprenditori insediatisi durante il quinquennio di finanziamento hanno investito 300 milioni di euro per migliorare le performance aziendali. In termini di dimensione economica emerge che le imprese agricole guidate in Veneto dagli under 40 sfiorano una dimensione economica di 250.000 euro, contro 80.000 euro della media italiana. Il divario, però, salendo per classi di età, diminuisce notevolmente, a significare che le realtà condotte da giovani sono più dinamiche.
Dopo il benvenuto del sindaco di Lugo di Vicenza, Loris Dalla Costa, nella prima dimora palladiana, i relatori hanno ripreso il concetto della tutela del suolo e ribadito che un territorio coltivato e sicuro rappresenta un valore dal punto di vista estetico ed economico per la comunità e per le zone interne e sviluppo turistico.
Il concetto della tutela del suolo è stato ripreso anche dai relatori. “Per tutelare l’ambiente dobbiamo imboccare la strada della transizione ecologica e l’energia di cui abbiamo bisogno va reperita da fonti rinnovabili – ha spiegato don Bozza –Alcune scelte, a breve termine, sembrano le più convenienti, anche sotto il profilo economico, ma nel tempo possono rivelarsi dispendiose e fallimentari. Dobbiamo evitare di cadere in quella “trappola morale” che ci obbliga a scegliere tra sviluppo e tutela dell’ambiente, lavoro e salute. L’installazione di un impianto fotovoltaico su terreni agricoli, ad esempio, è certamente la scelta più economica per produrre energia rinnovabile, ma non la migliore. Nessuno mette in dubbio l’utilità e l’importanza degli impianti fotovoltaici. È, però, una contraddizione ricorrere ad una fonte di energia rinnovabile consumando un’altra risorsa non rinnovabile, il suolo”.
Temi cari ai Giovani di Coldiretti, come dimostra la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” fermamente sostenuta, come ha evidenziato Veronica Barbati: “L’Italia possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico. Ci domandiamo perché utilizzare gli appezzamenti fertili, che già producono valore economico, sociale ed ambientale, togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. L’Italia vanta oltre 822mila impianti fotovoltaici, ma è fondamentale difendere la capacità produttiva alimentare nazionale in un Paese come l’Italia in cui la superficie agricola utilizzabile si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari negli ultimi 25 anni”.
Sostegno alla formazione è stato dimostrato dall’assessore regionale Elena Donazzan, che ha colto l’effervescenza del settore agricolo, sviluppando corsi ad hoc e qualifiche professionali su misura: “le sfide che stiamo vivendo richiedono la presenza di molta conoscenza, collaborazione e giovani smart. Altro aspetto essenziale è la necessità di mettere in rete le migliori energie sul fronte imprenditoriale, partendo dalle start up più innovative, dalle esperienze più dinamiche. Per rispondere a questa necessità di interdisciplinarità occorre disporre da un lato di giovani specializzati da inserire a tutti i livelli e dall’altro di un mondo imprenditoriale pronto, aperto al confronto”.
I giovani agricoltori sono impegnati nel sociale, nella tutela dell’ambiente, nella conservazione del paesaggio, nella produzione di cibo nel rispetto delle tradizioni, puntando sull’alta tecnologia.
“La gioventù dei campi è in prima linea nelle battaglie civili, di buon senso, per il bene della collettività, la salute ed il benessere della società – ha aggiunto Nicola Finco, vicepresidente del Consiglio Veneto – e la centralità dell’agricoltura è stata testimoniata nella fase dell’emergenza sanitaria come volano economico ed occupazionale. Un fenomeno che l’amministrazione regionale segue con attenzione, promuovendo politiche per l’agroalimentare all’altezza del potenziale manifestato dagli operatori”.
“Non poteva che essere così – sottolinea Elisa, con la voce mossa dall’emozione – e realizzare questo progetto, che è un esempio chiaro di come si possa fare rete con chi fa il nostro stesso lavoro, ma anche con realtà diverse dal mondo agricolo, ma accomunate da più finalità, lo testimonia. Con Nutri-mente e L’orto del benessere, infatti, siamo riusciti a valorizzare i prodotti a km0, riducendo l’inquinamento derivante dal trasporto degli alimenti ed il packaging, quindi lo spreco, a tutto vantaggio dell’ambiente, perciò del benessere di ciascuno di noi. L’azienda agricola, pertanto, si trasforma in un mezzo di divulgazione di una nuova consapevolezza alimentare e di un nuovo approccio al benessere. I mercati di Campagna Amica, in questo quadro, giocano un ruolo chiave”.
Sul podio, però, è salito anche un altro vicentino, Dario Cabianca, faro della zootecnia regionale, con una stalla 4.0 a stabulazione libera, con spazi dati al benessere, ovvero cuccette più ampie e zone di circolazione molto grandi e l’inserimento di un robot di mungitura, che permettono agli animali di essere liberi di qualsiasi scelta durante il giorno: autonomi nel mangiare e bere, addirittura mungersi in qualunque momento della giornata. Il riconoscimento a Dario va ad un’intera famiglia, che ha investito nei valori tradizionali spingendo sulla strumentazione moderna affermandosi nel settore zootecnico come punto di riferimento per le nuove generazioni. Sempre a Dario, la Sala Stampa assegna il primo premio per distintività, senso di appartenenza e presenza mediatica dai tanti contenuti comunicativi.