Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha parlato con tranquillità del suo futuro politico, nonostante le incognite legate al suo possibile addio a fine anno. Il governo italiano, infatti, sembra contrapporsi alla possibilità di un suo terzo mandato, una questione che ha sollevato non poche discussioni. Zaia, attraverso la firma di Paola Di Caro in una lunga intervista al Corriere della Sera,  ha espresso serenità riguardo alla situazione, rimarcando che, sebbene il suo futuro sia incerto, confida nell’intervento della Corte Costituzionale per chiarire se sia giusto o meno permettere ai cittadini di votare più volte per tutte le cariche pubbliche. Ad eccezione dei sindaci delle grandi città e dei presidenti di Regione. Il “doge”ha sottolineato come il cittadino dovrebbe poter scegliere liberamente, senza limitazioni imposte da un sistema che considera il popolo come semplice comparsa, e non come protagonista nelle scelte politiche.

Zaia ha insistito sull’importanza di realizzare l’autonomia differenziata  per il Veneto, pur riconoscendo i numerosi ostacoli che ancora si frappongono, tra cui la bocciatura della Consulta, un possibile referendum e le divisioni all’interno della sua maggioranza. Ha ribadito che l’autonomia è una questione che o si affronta con decisione, o diventa una necessità. Secondo Zaia, l’Italia deve smettere di temere le riforme e affrontare la realtà, citando il caso della Grecia come esempio di come una riforma imposta troppo tardi possa portare a conseguenze drammatiche.

Il governatore più amato d’Italia ha poi affrontato il tema della disparità tra il Nord e il Sud, riconoscendo che esistono due Italie, ma sostenendo che non si debba abbassare il livello di chi sta meglio, bensì alzare quello di chi è in difficoltà. Ha citato come esempio la sanità veneta, che, nonostante le critiche provenienti da altre regioni, sta raggiungendo eccellenze nel trattamento di patologie come il cancro al seno, migliorando così le aspettative di vita dei pazienti.

Per quanto riguarda le accuse di “rapina” di risorse per la sanità da parte del Nord, Zaia ha respinto le affermazioni, spiegando che il Veneto ha affrontato emergenze sanitarie a costo zero, concentrando risorse in ospedali specializzati e riducendo le liste d’attesa in modo significativo. Ha anche parlato del flusso di pazienti provenienti da altre regioni, sottolineando che, sebbene non vi siano guadagni economici dalla migrazione sanitaria, questa rappresenta un esempio di eccellenza nella sanità.

Il presidente ha anche commentato l’annuncio del ministro Schillaci riguardo a un centro di controllo unico per la gestione delle liste d’attesa. Pur accogliendo favorevolmente l’iniziativa, Zaia ha evidenziato che il Veneto ha già adottato un controllo di gestione dal 2020, utilizzando in modo efficiente i finanziamenti statali per ridurre le lunghe attese per le prestazioni sanitarie.

Nonostante le preoccupazioni politiche sul suo futuro, Zaia, sempre dalle pagine de Il Corriere della Sera,  ha dichiarato di non voler entrare nel merito di dibattiti politici futuri, rimanendo concentrato sul suo ruolo attuale. Ha anche commentato le possibili mosse di Fratelli d’Italia e le voci su un futuro della Lega in solitaria, ribadendo che sono solo ipotesi e che saranno i cittadini a decidere chi merita la loro fiducia.

 

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