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L’economia veneta e vicentina soffre, tra chiusure, licenziamenti e cassa integrazione

La crisi economica che sta investendo il settore industriale in Veneto sembra non fermarsi. Negli ultimi mesi, molte aziende hanno annunciato difficoltà crescenti, con un aumento delle richieste di cassa integrazione e un incremento dei licenziamenti, in particolare nel settore della meccanica. Secondo i dati, sono ben 50 le aziende venete, solo nella meccanica, che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, e la situazione non accenna a migliorare. Nonostante alcuni casi isolati di buoni risultati, come le assunzioni in Costan nel Bellunese e i bilanci positivi di De Longhi, il quadro complessivo rimane preoccupante.

Marco Distefano, segretario di Fiom Vicenza, sulla pagine de Il Corriere del Veneto ha sottolineato che “siamo di fronte a una crisi che si sta allargando”, facendo riferimento a situazioni come quella della Meneghetti di Rosà, dove l’azienda ha richiesto la mobilità per 40 dipendenti. La vicenda è stata discussa recentemente all’Unità di crisi della Regione Veneto. Più preoccupante è la situazione di Sunlight, azienda greca che ha annunciato 78 licenziamenti e la chiusura dello stabilimento di Colognola ai Colli, nel Veronese. Nonostante il buon andamento dello stabilimento e investimenti da parte dell’Unione Europea, l’azienda ha deciso di ridurre la produzione in Italia a favore di operazioni in Germania. La Regione, attraverso l’assessore al Lavoro, Valeria Mantovan, ha chiesto di riconsiderare la chiusura e ha proposto l’attivazione di ammortizzatori sociali.

Il Vicentino e la Meccanica in Crisi

Il Vicentino è uno dei territori più colpiti. Oltre ai 40 esuberi alla Meneghetti, ci sono sei nuovi casi di aziende in difficoltà. Ad esempio, Agco Italia di Breganze, specializzata nel magazzino ricambi per le mietitrebbie, ha richiesto la riduzione di 26 posti di lavoro su 100 addetti, con la proposta di concentrare l’attività logistica in Francia e affidare l’assistenza post-vendita a call center esteri. La crisi coinvolge anche il settore dell’automotive e della componentistica: la Faib di Bassano ha chiuso, lasciando a casa 35 dipendenti, e anche la Gmm Schio, azienda di macchine per la lavorazione del legno, ha cessato l’attività, con 18 persone in mobilità.

Il segretario di Fim Cisl Vicenza, Davide Passuello, ha commentato: “La crisi è trasversale ai settori, dall’elettrodomestico all’auto, alla termomeccanica”, e ha aggiunto che ogni giorno arrivano nuove richieste di apertura di cassa integrazione, soprattutto da parte di terzisti che vedono ridursi le commesse.

Fonte: Corriere del Veneto, novembre 2024