Migliora la qualità dell’aria in Veneto. Lo testimoniano i dati rilevati dall’Arpav e relativi all’anno 2023, provenienti dagli strumenti automatici della rete.
Per il quarto anno consecutivo viene ad esempio rispettato in tutte le stazioni di misura il valore limite annuale del biossido di azoto, con concentrazioni medie tendenzialmente inferiori o, al più, in linea con quelle dell’ultimo triennio. Anche i limiti annuali del particolato, sia PM10 che PM2.5, fissati rispettivamente a 40 e 25 microgrammi per metro cubo, risultano rispettati in tutte le centraline della rete aria.
“I dati rilevati evidenziano un miglioramento – commenta l’Assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin – ed è quanto sostengo da tempo visti anche gli enormi investimenti fatti dalla Regione per migliorare la qualità dell’aria. Resta il fatto che per la sua conformazione e per la forte antropizzazione, il bacino padano ha una forte criticità relativamente allo smog. Risulta quindi evidente che dovremo continuare a investire sul tema. Ma rassicura il fatto che le azioni messe in campo grazie al piano di tutela e risanamento dell’aria abbiano già dato buoni riscontri. Significa che la strada tracciata è quella giusta e che non dobbiamo abbassare la guardia”.
L’intero Rapporto sarà pubblicato quanto prima a cura di Arpav.