Ancora una volta “i dati raccolti confermano che le infiltrazioni mafiose non sono un fenomeno lontano, ma una realtà che riguarda da vicino anche il tessuto produttivo veneto”. A dirlo sono i consiglieri regionali di Lega-Liga Veneta Roberto Bet, Giovanni Puppato, Silvia Maino e Giampiero Possamai, al termine della seduta di commissione che ha approvato la relazione biennale sulla legge che detta le misure e le iniziative per tenere il Veneto il più possibile immune libero da infiltrazioni mafiose e da fenomeni di corruzione. “Come rappresentanti delle istituzioni, ribadiamo con forza il nostro impegno nella lotta alla criminalità organizzata e nella promozione della legalità. Ringraziamo anche l’assessore regionale alla Sicurezza Cristiano Corazzari, presente in commissione, e tutta la sua struttura che mostra sempre un notevole impegno”. Negli ultimi anni la criminalità organizzata ha affinato le strategie di infiltrazione, puntando su settori cruciali dell’economia, come gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e il commercio all’ingrosso, ma anche i fondi del Pnrr. Nel biennio 2023-2024, le risorse messe a disposizione dalla Regione Veneto per il contrasto alle mafie ammontano a oltre 200.000 di euro, destinati a programmi di prevenzione, formazione e monitoraggio. Nel 2023, la Regione ha finanziato oltre 40 iniziative di formazione rivolte ad amministratori pubblici, imprenditori e studenti, stanziando fondi per progetti educativi e di prevenzione?. Tra le iniziative, la realizzazione di vademecum per l’antiriciclaggio, corsi di aggiornamento per operatori del settore pubblico e privato, attività di sensibilizzazione nelle scuole, come il progetto “Giovani costruttori di legalità e cittadinanza attiva”.

 “Un punto di forza del modello Veneto- evidenziano Bet, Puppato, Maino e Possamai- è l’approccio scientifico e multidisciplinare, che unisce analisi criminologiche e sociologiche alla prevenzione operativa. La Regione ha rafforzato i protocolli con Prefetture, Forze dell’ordine, Università e associazioni di categoria, istituendo un sistema di monitoraggio e controllo degli appalti pubblici, fondamentale per prevenire corruzione e riciclaggio di denaro. Un ruolo centrale è stato riservato alla formazione e sensibilizzazione della cittadinanza, elementi fondamentali per costruire una società consapevole e resiliente di fronte alle minacce della criminalità organizzata”. Un’attenzione particolare è stata rivolta alla gestione dei beni confiscati alla mafia, aggiungono i consiglieri di Lega-Liga Veneta: con programmi per il riutilizzo a fini sociali, in collaborazione con enti locali e associazioni. “La Regione è attiva nella valorizzazione di immobili sottratti alla criminalità, trasformandoli in sedi di associazioni, cooperative e centri di aggregazione giovanile. Grazie a una gestione trasparente e rigorosa, il Veneto si è affermato come modello di riferimento nella lotta alla criminalità organizzata, promuovendo una rete di collaborazione tra istituzioni e territorio per garantire sicurezza e sviluppo economico sano, un progetto chiamato appunto ‘Il Veneto per la legalità'”. Ma guai a fermarsi. Bet, Puppato, Maino e Possamai assicurano che Lega-Liga veneta “continuerà a lavorare con determinazione per migliorare e rafforzare il sistema di contrasto alla criminalità organizzata, per rendere il Veneto sempre più forte nella difesa della legalità. La battaglia contro le mafie non si combatte solo con indagini e arresti, ma con un lavoro costante di prevenzione, cultura della legalità e sostegno al tessuto economico onesto”. (

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