In Veneto c’è un decesso riconducibile all’influenza ma il vero picco deve ancora arrivare.
Con 4,81 casi per mille, contro gli 11,11 a livello nazionale, il Veneto rimane la regione meno ‘contagiata’ dal virus dell’influenza e lo rivela il secondo Rapporto sulla Stagione Influenzale 2017-2018, realizzato dalla Direzione Prevenzione della Regione elaborando i dati inviati da una rete di 104 medici ‘sentinella’ sul territorio, e reso noto oggi dall’assessore alla Sanità Luca Coletto.
Nell’ultima settimana elaborata (25-31 dicembre) si calcola si siano messe a letto 23.605 persone, il che porta il totale da inizio sorveglianza (ottobre) a 66.988 casi.
La fascia d’età più colpita è quella dei bimbi tra zero e quattro anni, con un’incidenza di 15,15 casi ogni mille. La seconda fascia pediatrica (5-14 anni) ha registrato un tasso quasi doppio a quello della settimana precedente, con 7,14 casi ogni mille. Più contenuti gli aumenti tra gli adulti e gli anziani, con questi ultimi che segnalano il tasso d’incidenza (1,98 casi per mille) più basso tra le diverse fasce d’età.
Tutte le incidenze suddivise per fasce d’età in Veneto sono ampiamente inferiori a quelle nazionali.
Purtroppo il rapporto diffuso oggi indica anche il primo decesso ufficialmente correlabile all’influenza. Si tratta di una persona di 53 anni, residente in provincia di Belluno, che soffriva di gravi patologie pregresse.