L’influenza stagionale, in Veneto, procede a rilento rispetto al resto d’Italia. Lo testimonia il Terzo Bollettino emesso dalla Direzione Regionale Prevenzione che, nella settimana dal 24 al 30 dicembre, ha rilevato un’incidenza di 2,02 casi per mille abitanti, pari a 9.908 malati nei sette giorni e a 57.046 dall’inizio della sorveglianza, partita il 15 ottobre. A livello nazionale, l’incidenza è a 3,72 casi per mille.
Per la prima volta, quest’anno, si sono registrati anche due casi di complicanze gravi, entrambi segnalati dall’Ulss 6 di Padova, uno dei quali mortale, in un paziente settantenne con gravi patologie pregresse.
La fascia di età più colpita in Veneto è quella pediatrica, da zero a 4 anni, con un’incidenza pari a 9,22 casi per mille.
Complessivamente, indicano gli esperti del Veneto, l’andamento della curva d’incidenza regionale è al momento molto contenuto rispetto alla maggior parte delle stagioni precedenti, ricalcando maggiormente il trend delle stagioni poi risultate avere i picchi più contenute. E’ ancora presto per prevedere l’intensità complessiva di questa stagione, ma si può ipotizzare che il picco lo si registrerà verso la fine di gennaio e l’inizio febbraio.
Osservando i tassi d’incidenza per classi d’età, per la fascia dei bambini (0-4 anni) il tasso di notifica è in netta crescita, arrivando a 9,22 bambini ogni 1.000 (a livello nazionale tale tasso è leggermente superiore e si attesta a 11,14). La seconda fascia pediatrica (5-14 anni) ha registrato un tasso di notifica di 3,49 casi ogni 1.000 (a livello nazionale 4,37), in forte aumento. La classe di età centrale si è stabilizzata nelle ultime settimane, con un valore complessivo per l’ultima settimana di 1,98 casi ogni 1.000 (15-64 anni, a livello nazionale 3,65). La fascia degli anziani (65+) registra valori ancora molto bassi con un tasso d’incidenza di 0,37 casi ogni 1.000 abitanti (a livello nazionale 1,81). Per ogni classe il tasso regionale risulta marcatamente inferiore a quello nazionale.
a cura ufficio stampa Regione Veneto