La Regione Veneto si prapara contro zanzare e zecche: ha aggiornato infatti le “Linee operative per la sorveglianza e il controllo delle Arbovirosi” e le indicazioni per il controllo delle zanzare nelle aree urbane, e per la prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi in ambito veterinario. Tutti argomenti di cui oggi, a palazzo Balbi, ha discusso il Tavolo per le malattie trasmesse da vettori, coordinato dalla Direzione Prevenzione alla presenza dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin; al tavolo l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, il Laboratorio di riferimento regionale, Ulss, Ufficio di sanità marittima aeroportuale e di frontiera, Anci, Consorzi di Bonifica, Prefettura di Vicenza, il Centro regionale trapianti e l’Irccs di Negrar. Si è fatto ul punto sulle azioni da adottare per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse da vettori, in particolare West Nile e dengue, in vista dell’estate. Infatti, “anche in Italia- dice Lanzarin- le malattie trasmesse da vettore sono una problematica emergente ed è fondamentale attivare da subito tutte le azioni per prevenirne la diffusione. In questo senso il nostro Piano è una risposta efficace”. In particolare, in aggiunta alle malattie autoctone come West Nile, Usutu o Tbe, occorre è tenere alta l’attenzione sui virus di importazione. Alcune zanzare del genere Aedes, in particolare la zanzara tigre sono infatti presenti in modo diffuso in Veneto e possono contribuire, quando vengono infettate, alla trasmissione di malattie come dengue, chikungunya e Zika. Da inizio anno, a causa dell’aumento globale dei casi di dengue, si è assistito ad un incremento significativo di casi importati in regione rispetto agli anni precedenti: 37 rispetto ai nove dello stesso periodo nel 2023.
Dato l’imminente inizio della stagione calda si sono definite “azioni aggiuntive e specifiche di rafforzamento per l’identificazione tempestiva dei casi umani e per il monitoraggio dei vettori”. Come l’anticipazione ed estensione del periodo di monitoraggio e sorveglianza dei vettori da parte dell’Istituto zooprofilattico, nei porti e aeroporti, includendo quest’anno anche l’aeroporto di Verona oltre a Venezia, Treviso e ai porti di Chioggia e di Marghera. E poi il rafforzamento della diagnosi di caso di dengue nelle aziende, anche attraverso la disponibilità di test rapidi e il rafforzamento del ruolo del Laboratorio dell’Azienda ospedaliera di Padova. Rafforzati anche la sorveglianza sugli aerei, e i piani delle Ulss. “Particolare attenzione viene rivolta al rafforzamento della tempestività diagnostica e al sospetto clinico, soprattutto nei viaggiatori internazionali, al fine di evitare l’instaurarsi di eventuali cluster autoctoni di dengue”, spiega la Regione. Verranno acquistate 3.500 dosi di vaccino contro la dengue indicate per i viaggiatori internazionali che si recano nei Paesi dove la malattia è molto diffusa. Il vaccino viene offerto in base ad una valutazione nei servizi di medicina del viaggiatore attivi nel Servizio Igiene e Sanità pubblica di ogni Ulss. I Comuni sono impegnati nella lotta alle zanzare soprattutto con interventi di rimozione delle larve e manutenzione delle aree a maggior rischio di proliferazione di zanzare. Ma, come sempre, serve un ruolo attivo dei cittadinie. La campagna “Attenzione animali pericolosi” dal 19 aprile li inviterà ad adottare comportamenti per la protezione individuale da punture di zanzare e morso delle zecche, a mantenere sicuri gli ambienti usando le zanzariere, a evitare la proliferazione delle zanzare nei giardini, e a fare attenzione in caso di escursioni in montagna e viaggi all’estero.