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Il Veneto è tra le quattro regioni in cui gli infermieri soffrono di più

Non lo dice Altovicentinonline che si limita a riportare la notizia, ma l’agenzia italiana più importante, l’Ansa.

Dall’imminente sciopero del Brotzu di Cagliari, allo stato di protesta dei professionisti dell’Asl Toscana Sud Est, passando attraverso le denunce degli infermieri del Veneto e alla “guerra” dei buoni pasto dell’ospedale di Cosenza.Sono i “quattro terreni minati dove le situazioni sono allo stremo – spiega Antonio De Palma, presidente del Nursing Up – e dove i nostri infermieri invocano la svolta, chiedendo un cambio di rotta immediato”.

Per il sindacato degli infermieri, il comune denominatore è “la mancanza di infermieri, acuita da quelle ferie estive che hanno costretto certe direzioni sanitarie a tagliare posti letto, ad accorpare reparti e a rimodulare le attività”. Secondo il report dell’ultimo Congresso Nazionale Quadri Dirigenti dell’ottobre del 2023, mancano in Italia fino a 220mila professionisti dell’assistenza. “Fin qui appare chiaro che le istituzioni poco o nulla hanno saputo fare per arginare una voragine di professionisti – continua De Palma – Il Governo ci dia risposte immediate sulla nostra richiesta di 453 milioni di euro, da inserire come risorse aggiuntive nel contratto, o da aggiungere alle indennità di specificità infermieristica e delle altre professioni sanitarie”, conclude De Palma. Tra le criticità evidenziate, il caso dell’Azienda Sanitaria Arnas G. Brotzu di Cagliari, la cui carenza di infermieri, pronti allo sciopero del 25 e 26 luglio, “è acuita dalla pressoché totale mancanza di Operatori Socio Sanitari, che conduce, da tempo, a casi di demansionamento “. E poi, lo stato di agitazione dell’Asl Toscana Sud Est i cui infermieri denunciano il depotenziamento dei servizi. In Veneto, invece, sono 4mila gli infermieri mancanti all’appello, mentre all’ospedale Annunziata di Cosenza, poiché si sommano carenze di organico dei pronto soccorsi e dei reparti “nevralgici”, “è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra i nostri infermieri del Nursing Up e la direzione sanitaria – prosegue De Palma – Oggetto del contendere i buoni pasto (servizio notturno) a tutto il personale sanitario della struttura sanitaria cosentina. Si preannuncia un nuovo autunno caldo di proteste”, conclude.