Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità il Progetto di legge n. 168 che modifica la L. reg. n. 24/2020 ‘Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza’ per il riconoscimento di specifici fattori di rischio alla polizia locale e che prevede, a questo scopo, la collaborazione tra enti locali e Ulss per rafforzare negli operatori la capacità, dal punto di vista psicologico, di affrontare e risolvere i problemi, gestire lo stress e le emergenze.
Come ha ricordato in Aula il relatore e primo firmatario della proposta legislativa, il capogruppo di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo, gli operatori della polizia locale (circa 5mila in Veneto) rappresentano una popolazione lavorativa particolarmente esposta a sollecitazioni da un punto di vista psicologico, determinate dalla frequente interazione con i cittadini, dal contatto con situazioni particolarmente critiche e con persone aggressive o vittime di violenza, o dalla necessità, a titolo esemplificativo, di intervenire in caso di incidenti stradali, incendi e trattamenti sanitari obbligatori. In forza della modifica, si introduce uno specifico fattore di rischio ed è prevista una collaborazione tra enti locali (comprese le diverse forme associative degli stessi) e Ulss per rafforzare negli operatori la capacità di affrontare lo stress e l’emergenza/urgenza dal punto di vista dell’adattamento psicologico, attraverso – da un lato – un’azione formativa preventiva e – sull’altro versante – un’azione di gestione dello stress lavoro correlato conseguente alla gestione delle situazioni critiche, successiva al verificarsi degli eventi (assistenza psicologica). Le due tipologie di iniziative sono raccordate per mezzo di una convenzione che la Giunta regionale, sentita l’Anci, definirà con i comuni, da cui dipendono gli operatori (e nell’ambito della più generale azione di formazione ed aggiornamento del personale di polizia locale), e con le Ulss (per gli aspetti più propriamente sanitari); mediante tale convenzione, sulla quale la Prima commissione potrà esprimere il proprio parere, verranno ripartite le risorse, pari a 100mila euro per le annualità 2023 e 2024, per le due linee d’intervento. A conclusione del proprio intervento, il capogruppo Soranzo ha ringraziato per il lavoro svolto e i contributi offerti le Commissioni consiliari Prima e Quinta, i Presidenti delle stesse, gli Assessori regionali Cristiano Corazzari e Manuela Lanzarin e il sindacato unitario di polizia locale. Nel corso del dibattito sono intervenuti anche la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini e il Consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Polato che hanno ribadito la delicatezza del ruolo degli operatori di polizia locale e la necessità di una revisione dell’impianto legislativo che disciplina il loro ruolo, ovvero una riforma delle polizie locali. Il correlatore della proposta legislativa, la capogruppo di Europa Verde Cristina Guarda, ha ricordato come il Pdl sia rivolto a lavoratori il cui livello di stress è particolarmente elevato, elemento che, peraltro – come emerso nel corso dell’istruttoria nelle Commissioni – gli operatori di polizia locale condividono anche con altre categorie di lavoratori (ad esempio, con i lavoratori della sanità pubblica o della pubblica istruzione), e limitare la portata della legge alla capacità di affrontare lo stress lavorativo correlato alla gestione delle sole situazioni critiche possa essere limitativo dell’efficacia rispetto all’obiettivo che il Pdl stesso intende raggiungere, ritenendo che il lavoro di polizia non è ‘stressogeno’ limitatamente alla gestione dell’emergenza e dell’urgenza, ma anche alla routine lavorativa e all’ordinamento burocratico. La Consigliera Guarda ha posto inoltre l’accento sull’esiguità delle risorse stanziate nella proposta legislativa.