L’Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti, con i suoi dieci comuni, è l’Unione Montana più grande d’Italia e vanta, tra le altre attività in cantiere, quelle collegate al progetto Green Communities, unico di questo tipo finanziato dal PNRR nella Regione del Veneto: con un investimento di 4 milioni e 300 mila euro andrà a creare una comunità energetica territoriale, con produzione di energia rinnovabile.
Sono tempi in cui parlare di sostenibilità ambientale non è più sufficiente ed è necessario passare ai fatti. Il progetto Green Communities risponde in modo articolato alla domanda di sostenibilità e la decina di comuni dell’Alto Vicentino che hanno il proprio territorio in parte o del tutto in fascia montana (Monte di Malo, Piovene Rocchette, Posina, Recoaro Terme, San Vito di Leguzzano, Santorso, Schio, Torrebelvicino, Valdagno, Valli del Pasubio) è pronta a offrire al territorio soluzioni adeguate. Si tratta di un’area che si estende per 360 chilometri quadrati e tiene insieme una popolazione di 100.450 abitanti.
Carlo Bettanin, presidente dell’Unione, si dice orgoglioso ed entusiasta di questa opportunità, che prevede una serie di azioni a obiettivi differenziati e integrati.
Sul fronte energetico, è prevista la posa di almeno 20 impianti da 20 kW, due per Comune, da posizionare su edifici pubblici già individuati, per rendere gli edifici autosufficienti e dunque avere un risparmio ambientale e sui costi dei consumi. Altro intervento è quello dell’efficientamento delle centraline idroelettriche esistenti (tre dell’Unione e altre due rispettivamente dei comuni di Schio e Valli del Pasubio) che saranno ottimizzate per produrre energia verde da acqua di acquedotto, grazie all’installazione di turbine sul percorso che l’acqua compie per arrivare alle abitazioni. L’energia prodotta sarà venduta al gestore. Sono inoltre previste due centrali nuove, sempre nei comuni di Schio e Valli.
Nell’ottica del rinnovo del parco auto, Unione e comuni saranno dotati di una jeep completamente elettrica, con relativo punto di ricarica possibilmente con energia da fonte rinnovabile. La consegna è prevista entro dicembre 2023.
Anche l’illuminazione pubblica troverà la sua azione di efficientamento con la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led a più basso consumo.
Infine, per incentivare la mobilità ciclabile elettrica, è in programma la posa di sistemi di ricarica per bici elettriche lungo alcuni percorsi ciclopedonali da valutare attraverso il PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) che tiene conto di ciclabili esistenti e future.
Questi punti saranno presidiati ovvero consentiranno ai ciclisti di usufruire di servizi di ristorazione e altro, nel tempo necessario a ricaricare il mezzo. Il progetto è cofinanziato grazie a un altro progetto esistente del Comune di Valdagno per la realizzazione di un percorso ciclabile.
Ci sono poi altre azioni che vanno nella direzione di far conoscere le potenzialità di un territorio che ha molto da offrire anche nei prodotti tipici. Perciò è prevista la creazione di un marchio d’area per la produzione di prodotti agro silvo pastorali e la loro valorizzazione. Attualmente è soprattutto attraverso eventi come La Montagna in città e il mercato delle produzioni tipiche che gli abitanti fanno esperienza di questo aspetto, ma l’idea è di renderli conoscibili anche al di fuori dell’ambito locale, facendo rete e aggregando gli interessati (ad esempio mettendo in comunicazione tutti i produttori di miele/formaggio ecc. sotto uno stesso marchio). Collegata a questa idea c’è anche la consulenza sulla gestione integrata e certificata del patrimonio silvo pastorale. Un valore aggiunto che a diverse filiere (ad esempio quella del legno o del fieno), una volta certificate, potrebbe aprire fette di mercato interessanti.
Non manca l’attenzione alla riduzione dei rifiuti all’interno delle aziende e a questo proposito si pensa alla creazione di un’agenzia di sviluppo territoriale a supporto delle attività produttive con l’idea della zero waste production ambizioso traguardo che sarà accompagnato da idonea campagna di sensibilizzazione.
Le fonti non più adatte ai fini potabili potranno trovare un nuovo utilizzo attraverso la realizzazione di vasche di accumulo rifornite appunto da queste fonti dismesse. La loro funzione sarà duplice: essere strumento di antincendio boschivo e di irrigazione agricola. I due utilizzi sono scostati temporalmente: gli incendi si sviluppano da gennaio a marzo il fabbisogno degli agricoltori va da giugno a settembre, pertanto potranno godere della massima ottimizzazione.
Per ripopolare le contrade abbandonate, si sta procedendo a mappare gli immobili non abitati, di proprietà pubblica e privata. Le case potranno essere cedute a un prezzo simbolico di 1 euro, con prescrizioni di recupero e successivo obbligo di residenza.
Anche il turismo attende il suo momento. I luoghi e i paesaggi che disegnano il territorio dell’Unione reclamano una maggiore visibilità. Ecco quindi che, oltre a implementare il portale turistico pasubioepiccoledolomiti.it , per portare quest’area oltre la prospettiva locale, sono in previsione piccole operazioni che svelano le singole attrazioni. Come ad esempio il tour virtuale sulla strada delle 52 gallerie rivolto a quanti per diverse ragioni non possono percorrere fisicamente il percorso oppure desiderano preventivamente conoscerne le caratteristiche per programmare un’escursione.
“Quello delle Green Communities è un progetto prezioso, un’occasione che va colta e attuata – dichiara il presidente dell’Unione – Soltanto a vedere elencate le azioni che esso contiene, ci si rende conto del potenziale che il nostro territorio può esprimere e di quanto sia importante affrontare le sfide che abbiamo davanti, da più punti, integrandoli. Noi sindaci dell’Unione siamo consapevoli di questa responsabilità, vorremmo che fosse condivisa da tutti e che un numero sempre maggiore di persone si innamorasse dei luoghi in cui vive”.