Anche l’Ulss 7 ha somministrato dosi di vaccino Astrazeneca appartenenti al lotto ritirato ieri, dopo la morte di due siciliani, a cui era stato inoculato. Non è stato stabilito nesso di causalità, ci tengono a precisare tutte le autorità in corso. Lo sottolinea anche l’Anaao che, atraverso le dichiarazioni del segretario Carlo Palermo fa sapere a nome dei medici del sindacato: ‘”Eventi avversi possono sempre capitare, bisogna capitare se vi e’ un nesso di causalita’ tra la somministrazione e l’evento- ha affermato Palermo- Se guardiamo i dati l’incidenza di eventi trombotici non e’ diversa da quella che si poteva avere nel caso si fosse somministrata ad esempio la fisiologica, con una casistica di questo tipo e’ difficile attribuire al vaccino questa causalita’. Ordinariamente il numero di eventi avversi che ci si aspetta e’ molto piu’ alto. A mio parere vi e’ un eccesso di allarmismo, questo si’ che e’ pericoloso perche’ potrebbe indurre a posizioni no vax. Noi sappiamo che la vaccinazione e’ l’unico strumento che abbiamo a disposizione per evitare soprattutto le forme gravi di covid. Il paradosso e’ che, avendo paura delle vaccinazioni, incrementiamo l’afflusso di malati gravi in ospedale, andiamo a saturare le terapie intensive ed impediamo ad altri malati di accedere a queste cure. Bisogna fare molta attenzione e lasciare che le autorita’ preposte facciano il loro lavoro, valutando scientificamente il singolo caso. Gia’ le dichiarazioni di ieri dell’Ema sono assolutamente tranquillizzanti. Inoltre si dimostra la capacita’ del sistema di andare ad intercettare anche situazioni particolari, perche’ rapidamente sono stati individuati i lotti interessati e l’intero sistema si e’ messo in moto per dare delle risposte. Vuol dire che siamo a livelli di sicurezza molto alti. Ma gia’ ora guardando i numeri non abbiamo una diversa incidenza a quello che ci si poteva attendere anche somministrando una semplice fisiologica. Mi sembra anche esagerato che la magistratura di Catania abbia aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di chi ha vaccinato questo militare. Provate ad immaginare come si sentano oggi decine di migliaia di vaccinatori che abbiamo reclutato in tutta Italia. Questo mette in evidenza come sia arretrata la legislazione, il codice penale in Italia. Un atto medico non puo’ valutato dalla magistratura alla stregua di un pestaggio o di una coltellata”.
Attenzione alle bufale, provvedimenti giudiziari per chi le divulga
“L’AIFA, avendo avuto notizia che sta circolando sui social una versione falsa del comunicato AIFA n.632 pubblicato in data 11 marzo nella quale vengono riportati falsi numeri di lotti di vaccino AstraZeneca contro il Covid-19, ribadisce che l’unico lotto di vaccino AZ oggetto del divieto d’uso sul territorio nazionale e’ il numero ABV2856”. Lo sottolinea in una nota Aifa, che intende ricordare che “ogni azione mirata a diffondere notizie false e pericolose per la collettivita’, sara’ contrastata con ogni mezzo”. L’Aifa si riserva dunque di intraprendere “tutte le opportune azioni legali contro tale illecita divulgazione”, conclude
In Veneto solo 12 reazioni avverse gravi al lotto incriminato
Finora il Veneto ha somministrato circa 48.500 dosi di vaccino AstraZeneca, di cui 17.276 del lotto ABV2856, e le reazioni avverse sono state 349, “tutte lievi tranne 12”. Lo comunica la direttrice della direzione prevenzione della Regione Veneto Francesca Russo, spiegando che si tratta di “reazioni locali con febbriciola inferiore a 38 gradi, stanchezza e cefalea”. Dei 12 che hanno avuto reazioni piu’ rilevanti, “10 hanno segnalato febbre alta, cefalea e sintomi sistemici, mentre due hanno avuto reazioni allergiche” e “sette avevano ricevuto il lotto ora bloccato”. Si tratta in ogni caso di “reazioni previste nella scheda tecnica del vaccino”. Le dosi del lotto ABV2856 attualmente bloccate in attesa delle verifiche sono circa 3.000, ma di fatto “la segnalazione e il blocco di un lotto e’ indicazione di un sistema che funziona, e che e’ anche molto sensibile”, conclude Russo, secondo cui oggi non si sta verificando un aumento dei rifiuti della dose di AstraZeneca assegnata da parte degli utenti. “Bene l’atteggiamento prudenziale ma le verifiche sono in corso, che ci sia gia’ chi dice che la morte non c’entra niente col vaccino o che e’ colpa del vaccino mi sembra improvvido”. Aggiunge il presidente della Regione Luca Zaia in riferimento al caso del militare deceduto dopo essere stato vaccinato a Siracusa.
Vaccini anche per i parenti dei dipendenti aziendali
‘Il Veneto pensa di consegnare alle aziende private che vaccineranno contro il Covid i loro dipendenti anche le dosi per vaccinare i loro famigliari con piu’ di 60 anni – ha fatto sapere il presidente della Regione Veneto – Si tratterebbe di una sorta di “welfare sociale”, spiega Zaia. “Se riusciamo ad avere vaccini e a organizzarci bene”, sarebbe un modo per velocizzare la campagna vaccinale.
Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 1.932 nuovi positivi al coronavirus, con un totale di 46.146 tamponi effettuati. L’incidenza e’ quindi del 4,19%. I soggetti attualmente ricoverati sono 1.538, di cui 1.369 in area non critica e 169 in terapia intensiva. “I pazienti non Covid in terapia intensiva sono 297, e quindi il totale dei letti di terapia intensiva occupati e’ 466.
Medici: ‘Delusi perchè avevamo preannunciato tutto’
“Avvertiamo profonda delusione perche’ certe cose le avevamo gia’ preannunciate 4 settimane fa e come al solito arriviamo in ritardo. Era gia’ prevedibile dall’analisi delle curve che saremo arrivati a 25mila casi al giorno all’inizio di marzo e sarebbero di conseguenza aumentati i ricoveri. Io capisco che sia difficile guidare il vascello Italia tra Scilla e Cariddi, tra il disastro sanitario e quello economico-sociale, pero’ delle scelte anche difficili vanno fatte, soprattutto in un contesto attuale in cui vediamo la luce in fondo al tunnel – conclude Palermo del sindacato Anaao – Capisco il dolore di chiudere le scuole, di costringere tutti alla dad, le conseguenze pedagogiche che questo determinera’ sui bambini in particolare, ma forse non abbiamo tante altre scelte. 2-3 settimane di zona rossa e’ il prezzo minore che possiamo pagare ad un’epidemia che altrimenti ci costringera’ a ripetuti stop&go”, ha concluso Palermo.