‘Aiutare senza se e senza ma’.
Al momento si tratta di accoglienza privata, cioè da parte di famiglie che hanno aperto le loro porte ad ucraini terrorizzati dagli attacchi russi. Soprattutto donne, anziani e bambini. Ma presto, se la diplomazia non metterà fine al conflitto, si prevede un esodo verso l’Italia, che a tutti i livelli istituzionali verrà affrontato con la parola ‘aiuto’, in nome della solidarietà umana.
Non ha dubbi sul fatto che queste persone vadano accolte Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto che dalle pagine de Il Marttino di Padova ribadisce l’impegno a volere essere solidale con il popolo ucraino, che va sostenuto. ‘Servono regole certe – ha però, sottolineato – chi accoglieremo dovrà essere sottoposto a tutte le verifiche sanitarie. Sicuramente tamponi e poi, anche vaccini. Occorre una cabina di regia, una macchina organizzativa che garantisca un’accoglienza dignitosa’.
Nel nostro Altovicentino, il sindaco Giovanni Casarotto non ha dubbi e lo ha detto chiaramente durante la manifestazione per la pace che si è svolta sabato. Manifestazioni, che sono andate in scena in moltissime città del mondo. ‘Se la guerra proseguirà, molti disperati fuggiranno e bisognerà prepararsi ad accoglierli. Noi non potremo certo tirarci indietro.
Lo stesso ha fatto sapere il sindaco di Schio Valter Orsi: ‘Come Amministrazione Comunale siamo già nel coordinamento prefettizio e se sarà necessario sapremo fare la nostra parte’.
La Conferenza delle Regioni: ‘Noi Presidenti pronti’
“Le Regioni sono pronte a fornire la massima collaborazione per l’accoglienza di donne e bambini provenienti dall’Ucraina e per la fornitura di farmaci e materiale sanitario”. Lo ha annunciato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “In queste ore- ha aggiunto- ho sentito i Presidenti e c’è una disponibilità unanime di tutte le Regioni, stiamo già attivando i dipartimenti regionali di Protezione civile e gli assessorati alla salute. Mercoledì affronteremo il tema nella Conferenza delle Regioni per condividere le scelte, coordinare le azioni ed assicurare al Governo la massima collaborazione istituzionale. Anche per questo, nella stessa sede, avremo modo di confrontarci con il Capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, proprio per organizzare al meglio l’accoglienza, sia sotto il profilo logistico che sul piano socio-sanitario”.
“L’auspicio- ha concluso Fedriga- è che anche questi interventi possano rappresentare un contributo affinché cessino al più presto le ostilità”.
E’ di stamattina, la notizia che dall’Ucraina sono già fuggiti in 368 mila e il numero continua ad aumentare. Il dato è stato raccolto dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) nel quarto giorno dell’offensiva russa nel Paese. Per gran parte sono finiti nei Paesi limitrofi, almeno un terzo in Polonia e oltre 70 mila in Ungheria, ma secondo alcune stime se il conflitto si prolungherà i profughi potrebbero diventare quattro milioni. Questa mattina a Trieste è arrivato un pullman con targa ucraina con una cinquantina di donne e bambini più due uomini, di cui uno era l’autista, in fuga dalla guerra. Erano tutti diretti a casa di amici o di conoscenti, prevalentemente al nord tra Brescia, Vicenza e Milano ma anche a Roma e in altre località.
N.B.