Con la bocciatura della Consulta sull’ipotesi del terzo mandato, si chiude ufficialmente l’era dei “governatori eterni”, dei “dogi”, ma Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e Luca Zaia non hanno alcuna intenzione di sparire dalla scena politica italiana. Tutt’altro, ma in questi giorni nessuno si sbottona e prevale la doplomazia a cui ci ha abituati da qualche anno la politica. Una cosa è certa, si tratta di tre “pezzi da novanta”, che saranno in grado indirizzare scelte, candidature e maggioranze. Nessuno di loro ha un “delfino” ed è difficile trovare delle personalità forti come quella di Zaia, Emiliano e De Luca: sono i governatori più amati dagli italiani.
Il solo punto fermo del centrodestra veneto è che il candidato presidente della Regione deve essere un politico. Su questo i due segretari regionali di Fratelli d’Italia e Lega, Luca De Carlo e Alberto Stefani, sono concordi e con loro anche Piergiorgio Cortellazzo (Forza Italia) e Antonio De Poli (Udc), intervenuti alla scuola di formazione politica promossa da De Poli e in corso a Gallio .
Stefani ha detto che la partita della Lega in Veneto con un proprio candidato non è chiusa, “anche perché Zaia ha scritto una storia importante di questa terra e quindi è giusto e doveroso che la Lega abbia difeso il proprio presidente”.