Sportelli anti-violenza anche alle Università. Il Veneto ha approvato la nuova programmazione dei fondi per le attività di contrasto alla violenza alle donne: ci sono quasi sei milioni (5.490.949,68) tra fondi regionali (1,5 milioni) e provenienti dal livello nazionale (tre milioni e 940.949,68 euro). Il progetto è stato condiviso con il Tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione ed il contrasto alla violenza contro le donne che ha dato parere favorevole all’unanimità. E, appunto, la novità della ripartizione dei fondi di quest’anno è l’apertura degli sportelli antiviolenza nelle Università di Padova, Venezia e Verona, come sottolinea l’assessore Manuela Lanzarin: “La possibilità di ricevere un aiuto diretto avviando un percorso entra anche nei luoghi di studio. Dai recenti tristi fatti di cronaca abbiamo avuto la conferma che dall’essere vittima di questa piaga non sono escluse studentesse e giovani donne. Questi nuovi sportelli sono il frutto di una precisa sinergia della Regione con gli Atenei. Un servizio che va ad aggiungersi a quelli compresi nella vasta rete specifica organizzata nel Veneto e in continua espansione da alcuni anni”. La Regione, con Lanzarin, rivendica di mantenere un impegno preso con la società veneta: “Garantire una dotazione importante all’articolazione di servizi mirati”. Il Veneto conta 25 Centri antiviolenza, 31 Case rifugio e vari sportelli sul territorio. E attiva iniziative non solo per fare uscire la donna dall’eventuale circuito di violenza, ma anche per assicurare la ripartenza sociale ed economica, il sostegno abitativo e il reinserimento lavorativo oltre che per contrastare situazioni di violenza psicologica o fisica con interventi di prevenzione, assistenza, sostegno”.
“Indimenticabili, sono ancora nella mente le recenti immagini dei funerali di giovani donne che hanno trovato la morte nel corso o alla conclusione di relazioni con uomini violenti che non hanno saputo gestire la relazione se non con la loro aggressività distruttiva e omicida. I media e i dati ci dicono che questi episodi sono la punta di un iceberg più vasto e diffuso. Le notizie che la cronaca ci propone, con allarmante frequenza, ci impongono di rispondere con atti concreti che diano sostanza allo sdegno e alla preoccupazione. Provvedimenti come quello appena varato, danno una risposta a quelle donne costrette a misurarsi con questo triste fenomeno, che si consuma molto spesso tra le mura domestiche, intervenendo inequivocabilmente contro questa piaga sociale con attività di prevenzione, protezione, accoglienza riscatto e informazione”, afferma il presidente della del Veneto, Luca Zaia. L’apertura nelle Università di sportelli di centri antiviolenza piace anche al alle capogruppo de Il Veneto che vogliamo, Elena Ostanel, e del Pd, Vanessa Camani. “L’attività sulla quale bisogna investire più di tutte le altre per contrastare la violenza di genere è la prevenzione, per permettere alle donne di essere ascoltate, credute e sostenute quando denunciano- evidenziano le consigliere regionali- L’impegno che abbiamo chiesto durante il bilancio alla Regione è stato di rendere la rete degli sportelli antiviolenza presente in ogni luogo sensibile e che possa essere vicino alle donne, oltre che accessibile in ogni momento: l’ultima delibera è un buon primo passo verso questo obbiettivo”.