Da un lato i cittadini che protestano per una cementificazione che si troverebbero sulle porte di casa, dall’altro il progetto dello stabilimento di 25mila metri quadrati che Faresin ha intenzione di costruire nelle campagne di Colceresa. Il Comune convoca la conferenza di servizi, ovvero l’iter propedeutico per stabilire se questo mega capannone potrà sorgere sui campi ora agricoli di Villaraspa oppure no. Ma l’ultima parola, successivamente, spetterà sempre a chi siede in consiglio comunale. Nel frattempo a Venezia la politica non resta indifferente: da un canto i consiglieri regionali che promettono battaglia “per una legge che rischia di soffocare il Veneto sotto nuove colate di cemento”, dall’altro  il consigliere regionale Joe Formaggio che si dichiara dalla parte dell’imprenditoria.

consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo

Quello che sta accadendo a Colceresa è una sorta di fotocopia a quanto si è visto a Sarcedo. Sempre per un progetto di Faresin.  Allora lo stabilimento doveva essere molto più grande. Quasi il doppio e che venne cassato alla fine dal Suap con un ‘no’ alla variante urbanistica in rispetto al loro Pati: l’area agricola tale era e tale doveva restare. Determinate fu, anche se reso molto tardivamente e tra non poche polemiche e prese di posizione del comitato di zona e dell’opposizione, il parere della giunta comunale. Parere che per Colceresa sarebbe già avvenuto lo scorso 22 novembre con la delibera di giunta n. 94. Ora, vista la domanda ripresentata da Faresin lo scorso 27 gennaio,  sono chiamati in causa in questa prima fase tutti gli enti coinvolti e che dovranno dare il loro parere. Per il prossimo 17 aprile sono convocati alla prima seduta della conferenza di servizi istruttoria l’amministrazione provinciale di Vicenza, l’Ulss, il Genio Civile con la Regione Veneto, il Consorzio di Bonifico Brenta, l’Etra, la Struttura di progetto della Pedemontana Veneta e anche l’amministrazione comunale di Pianezze che con Colceresa condivide il Pati di zona. Tutti questi enti, per quanto di loro competenza, dovranno dire se la trasformazione urbanistica chiesta da Faresin può essere fatta o meno. Ovvero se il terreno agricolo può diventare produttivo e accogliere il progetto. Ma determinante sarà l’ok  del ‘parlamentino’ di Colceresa.

La politica regionale. Nel frattempo residenti e firmatari in loro sostegno continuano nella battaglia al grido di ‘giù le mani di Colceresa’. Se da un lato in Regione c’è chi sta dalla loro parte, come i consiglieri regionali Renzo Masolo e Andrea Zanoni, in quel di Venezia c’è anche chi si schiera con Faresin, come il consigliere Joe Formaggio che all’indomani del flash mob dichiarò: “Europa Verde dimostra ancora una volta che non vuole la crescita economica della nostra Regione. Inoltre, la provincia di Vicenza è tra le più importanti a livello nazionale per crescita del PIL e ha bisogno di imprenditori che investono e che costruiscono infrastrutture per creare ricchezza. Come si è verificato nell’ultima seduta consiliare di cui sono componente, il Testo Unico del Veneto Territorio Sostenibile va esattamente nella direzione indicata dal TAR: è dunque evidente che il consumo di suolo è solo uno strumento di propaganda ideologica della sinistra per andare contro imprenditori e lavoratori. Non saranno ‘quattro gatti’ della manifestazione di sabato a fermare lo sviluppo economico del bassanese che è importantissimo per la nostra Regione”. 

consigliere regionale Joe Formaggio

Non solo per Colceresa, ma in nome della tutela del territorio e dell’ambiente veneto, i due consiglieri Masolo e Zanoni sono pronti a dare battaglia in consiglio regionale: “La maggioranza è avvisata: faremo di tutto per fermare la nuova legge sul governo del territorio, il PDL del Testo Unico “Veneto Territorio Sostenibile” che, irriverente già dal suo titolo, rischia di soffocare il Veneto sotto nuove colate di cemento. Questa proposta di legge, mascherata da soluzione, non pone fine alle continue deroghe ai divieti di edificare, anzi, mette il propulsore atomico a politiche dissennate che già consentono di inghiottire ogni fazzoletto di terra disponibile di questa Regione.  Il primato veneto in consumo di suolo a livello nazionale è confermato di anno in anno dall’ISPRA con conseguenze disastrose in un’epoca di crisi climatica sotto gli occhi di tutti. Per questo io e il collega Masolo, assieme all’opposizione, siamo pronti ad una durissima battaglia in aula.  Abbiamo già preparato una cariolata di emendamenti. Come Gruppo di Europa Verde utilizzeremo il cosiddetto “Jolly”, ovvero la possibilità di intervenire senza limiti di tempo, che ci viene data una sola volta in tutta la legislatura. Ci opporremo con tutte le nostre forze perché la nostra contrarietà a questa legge scellerata è la vera e reale espressione della volontà della società civile che non ne può più del consumo di suolo. Il Veneto ha già dato troppo al cemento. Serve una vera e propria riforma della legge attuale, certamente non questa che ci propone la maggioranza”.

P.V.

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