“Alcolismo è una parola dura da mandar giù, eppure nessuno è troppo giovane o vecchio per avere problemi col bere”. Celebrano così il loro 37emo anniversario gli alcolisti anonimi del gruppo ‘Valsugana’ di Solagna che vanno nelle scuole superiori per parlare dell’alcol. Uomini e donne preziosi per i giovani che pensano di trovare nell’alcol soluzioni che non ci sono. Negli adolescenti, infatti, è sempre più forte il fascino di Bacco: in lui vorrebbero trovare la spigliatezza nel far amicizie o quel tono per sembrare adulti. Ragazzi, ma anche ragazzini, schiacciati da una pressione sociale che li può portare a prendere in mano il bicchiere. Poi la bottiglia. Andando verso una vita da alcolista. In un contesto del genere gli Alcolisti Anonimi possono fare la differenza: parlando con loro. Mettendosi quasi a nudo.
“Serve il desiderio di sobrietà”. Nel vicentino i gruppi degli AA non sono pochi. Decine e decine, sparsi a macchia di leopardo sul territorio. Luoghi dove anonimato, supporto e condivisione sono le regole per il recupero di un alcolista che abbia la determinazione propria ad affrontare il programma. Compiendo quindi i famosi ’12 passi’. Dalla città alla campagna, spingendosi sino ai paesi di montagna. Come Solagna appunto dove il gruppo da 37 anni continua a riunirsi. Ma non solo. Forte è il supporto che va al di là degli incontri, laddove ciascuna persona può contare sul proprio ‘sponsor’. “Riteniamo che per un alcolista che desideri essere sobrio, e non solo astinente dall’alcol, sia determinate iniziare un percorso di recupero. Non vogliamo certo sostenere che Alcolisti Anonimi funzioni sempre e per tutti; nonostante la nostra buona volontà e il nostro amore molti che si rivolgono a noi purtroppo non rimangono, altri hanno la necessità di essere prima disintossicati in qualche centro, altri ancora hanno bisogno di ricevere contemporaneamente un’assistenza specializzata di tipo diverso. Ciononostante, in moltissimi casi Alcolisti Anonimi costituisce una soluzione concreta per i diretti interessati, e può pertanto rivelarsi una risorsa utile a tutti coloro che, per professione o volontariato, sono chiamati a occuparsi di alcolismo. Una risorsa collaudata da una vastissima esperienza”.
“Siamo una via d’uscita dalla dipendenza”. Alcolisti Anonimi è un’Associazione di auto-mutuo -aiuto. E’ nata nel 1935 negli USA ed è diffusa in tutto il mondo. Si occupa del recupero degli alcolisti. In Italia A.A. è attiva dal 1972 ed è presente in tutte le regioni con circa 450 gruppi, nei quali gli alcolisti si riuniscono per condividere la propria esperienza nel recupero. “Come emerge dalle relazioni del Ministero della Salute, il consumo di alcol tra giovani e giovanissimi in Italia rappresenta una tendenza allarmante- spiegano dal gruppo AA ‘Valsugana’- Un fenomeno particolarmente diffuso tra i ragazzi dai 14 e 17 anni, che porta gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale, esponendoli a rischi di dipendenza, incidenti e intossicazioni”. Nell’ultimo sistema di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che, nel 2022, oltre 36 milioni di italiani di 11 anni e più hanno consumato almeno una bevanda alcolica nel corso del 2022, con una prevalenza significativamente maggiore tra i maschi (77,4%) rispetto alle femmine (57,5%). Dagli 11 ai 17 anni il 16,5%, dai 18 ai 14 anni il 72%. Nella popolazione giovanile, inoltre, si è consolidato il modello di consumo definito binge drinking: bere alcolici e super alcolici in quantità intossicanti, fino a stare male, per il puro e semplice desiderio di ubriacarsi, di ‘sballarsi’. Per questo gli AA che si riuniscono a Solagna, da qualche anno, vanno in ‘trasferta’. Andando dai ragazzi, con incontri che si svolgono direttamente nelle scuole superiori. “Raccontiamo le nostre storie, portiamo le nostre testimonianze”. Il loro mettersi a nudo di fronte agli adolescenti non sempre è facile, ma lo fanno: “basta uno solo di loro che voglia parlare con noi ed è un successo-ci spiega R. del gruppo-Al termine di uno di questi incontri una ragazza lasciò un biglietto scritto a mano. Senza entrare nel merito di questa vicenda, il solo riuscire innescare in loro l’attenzione verso l’alcol in quanto malattia e non modo per essere ‘fighi’ è un primo step importante. Aiutare uno di loro significa dare una mano ad un nucleo di persone, perché attorno all’alcolista girano la famiglia e le persone più care che soffrono”.
A.A. sbarca sui social e si rivolge ai giovani. Approcciare un giovane significa anche parlare la ‘sua’ lingua. Quella dei social, dinamica e veloce. Per far sapere ai ragazzi che se hanno un problema con l’alcol, loro ci sono. Di qualsiasi età questi alcolisti, che non si considerano mai ‘ex’, vogliono trasformare la loro testimonianza in un’opportunità per i ragazzi. “I giovani purtroppo non reggono i modelli sociali che a volte sono troppo competitivi-ci racconta un membro del gruppo ‘Valsugana’ di Solagna- Per questo stiamo cercando di costruire un dialogo con loro, andando anche nelle scuole”. Ma non solo. “Con un messaggio unificato, un approccio coeso e inclusivo, e un impegno costante al cambiamento, A.A. può contribuire a costruire un futuro migliore per le nuove generazioni. Attraverso i social media, Alcolisti Anonimi vuole comunicare a questa fascia di popolazione un messaggio di speranza e che una una via di uscita dal problema esiste e invita tutti a seguire i suoi nuovi canali social. Su TikTok, Facebook, Instagram YouTube.
Paola Viero
ph di repertorio/web
