Il ‘nodo vaccini’ tiene banco nelle settimane che precedono una non facile ripresa della scuola e sulle barricate stavolta ci si mette la FLC CGIL di Vicenza che per bocca del segretario Cassalia ribadisce con tono perentorio: “Il vaccino è un atto di responsabilità, non un obbligo”.
Una posizione che non entra nel merito e non discute la validità del vaccino, ma piuttosto le modalità e l’imposizione che la politica pare voler decretare subito dopo ferragosto. Nei numeri, secondo quanto riportato da La Stampa, l’84,8% degli insegnanti con il resto del personale scolastico ha ricevuto la prima dose mentre il 78,8% ha completato il ciclo.
“L’obbligo, a nostro parere, è una strumentalizzazione politica, un’inaccettabile forzatura” – asserisce il segretario generale FLC CGIL di Vicenza Carmelo Cassalia – “e rischia di diventare il terreno di scontro ideologico dei vari schieramenti politici. La politica si dovrà assumere la responsabilità di tutto ciò che accade e che accadrà nei confronti dei cittadini-elettori.
L’obbligatorietà, come principio o ragion di Stato, potrebbe arrecare più danni che benefici. Bisogna pensare a tutto ciò che serve oltre alla vaccinazione e non solo alla vaccinazione come rimedio al problema. La scelta di vaccinarsi dovrebbe essere una scelta individuale e responsabile, mai un obbligo.
Noi riteniamo che per far ripartire la scuola in sicurezza servono: trasporti, edifici, spazi, meno alunni per classe, aumento degli organici, maggiore tempestività nelle comunicazioni, risorse economiche/finanziarie e personale sanitario preparato a gestire in maniera efficace la quotidianità”.
Questioni già sul tavolo del Ministro Bianchi oltre che delle regioni chiamate in causa soprattutto per ciò che attiene i trasporti, ritenuti ancora insufficienti a garantire distanziamento e sicurezza.
E se l’obbligo vaccinale per il personale scolastico dovesse alla fine concretizzarsi nonostante le dichiarazioni prudenziali recentemente esposte anche dal Ministro Speranza, Cassalia avverte duro: “Usare l’obbligo vaccinale per eludere il blocco dei licenziamenti è una triste decisione, è il limite della ragione e della Politica. Sarà una ferita insanabile che aprirà un forte contrasto con le parti sociali. Spero prevalga il buon senso”.
di Redazione AltoVicentinOnline