AltoVicentinOnline

Fine vita. Zaia: “Non strizzo occhio a sinistra, paese civile vuole legge”

20070724 - HTH - MORTO NUVOLI: LA MOGLIE, HA FINITO DI SOFFRIRE - SASSARI - Giovanni Nuvoli (s.) in una recente immagine d'archivio nella sua abitazione di Alghero, con la moglie Maddalena Soro (d.) che lo assiste. "Giovanni ha finito di soffrire, si e' lasciato morire": ha detto oggi la moglie riferendosi al marito, morto nella serata del 23 luglio. L'espressione "si e' lasciato morire" non farebbe riferimento a "aiuti" esterni (che farebbero scattare l'accusa di eutanasia), ma alle condizioni fisiche sempre piu' compromesse e aggravatesi negli ultimi giorni, con la ripresa dello sciopero della fame e della sete. I primi accertamenti del magistrato inquirente, il sostituto procuratore del Tribunale di Sassari Paolo Piras, e del comandante dei carabinieri della compagnia di Alghero, cap. Francesco Novi, confermerebbero che al momento del decesso il respiratore. ARCHIVIO/GLORIA CALVI /KUM

“In un paese civile si deve adottare una legge; non possiamo gestire queste situazioni semplicemente considerando i cittadini sofferenti che si appellano a una sentenza della Corte costituzionale. Non strizzo l’occhio a sinistra, i temi etici devono essere separati dal pensiero politico”. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, ospite di Non Stop News, su RTL 102.5. “La libertà personale- spiega- finisce dove inizia la libertà di un altro e viceversa. Penso che le istituzioni debbano garantire le libertà e non limitarle. Sul fine vita, ad esempio, ho massimo rispetto delle opinioni di tutti, ma io, da governatore, mi vedo presentare delle istanze da malati terminali che hanno tutti i requisiti per poter avere il farmaco per gestire la loro fine vita in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana del 2019. Quindi, io, dal punto di vista etico, mi trovo di fronte a una domanda da parte di una persona che sta soffrendo e che chiede di riconoscere questa condizione. L’istituzione deve verificare che ciò avvenga con coscienza e in totale libertà, ma ci sono io davanti a quella pratica”. E dunque, “in un paese civile, si deve adottare una legge; non possiamo gestire queste situazioni semplicemente considerando i cittadini sofferenti che si appellano a una sentenza della Corte Costituzionale. Non strizzo l’occhio a sinistra, i temi etici devono essere separati dal pensiero politico”