Il Veneto “ha perso il treno della holding del comparto fieristico frammentato tra scelte individuali e colonizzazioni emiliano-romagnole, vedi Rimini che si è già comprata la Fiera di Vicenza e la nostra città è diventata marginale nel sistema, dopo che il Governo Renzi ha distrutto le banche venete e i fondi stranieri fanno shopping nelle aziende blasonate del Veneto“. Per multiutility venete, invece, “big come Hera o A2a da tempo fanno incursioni in un territorio che non riesce a generare alleanze locali favorendo lo sbarco dei grandi player”. E allora, soprattutto adesso che si è sdoganata l’autonomia, “la politica, soprattutto quella regionale, deve dimostrare di avere una visione del futuro, di andare oltre lo slogan e il marketing, mettendosi al lavoro per costituire una holding veneta delle multiutility che sia in grado di competere con i player nazionali”. Lo sprone è di Joe Formaggio, consigliere regionale di Fdi certo che nella prossima legislatura, “che sarà a guida Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni”, le utility saranno “priorità di tipo 1, ma siamo preoccupati per il tempo”. Mentre si festeggia l’autonomia, continua, “altri fanno shopping sui nostri gioielli di famiglia e per questo invitiamo il presidente Zaia a costituire subito la grande holding delle multiutility venete, perché siamo in presenza di un’occasione che va colta e messa a sistema. Il Veneto può avere la sua A2a, la sua Hera, la sua Iren. Non mancano le risorse, non manca il portafoglio clienti, manca la politica che ha un obiettivo, quello di far restare in Veneto un sistema di aziende pubbliche che solo stando insieme possono generare ricchezza e servizi di qualità”.

La fusione Asgm-Aim, prosegue Formaggio, “andava in questa direzione, ma se facciamo la conta delle utilities venete che, grandi e piccole, sono distribuite nel nostro territorio e funzionano, vediamo che sono tante e tutte virtuose, solo nel Vicentino, oltre alla citata Azienda del Capoluogo, abbiamo Agno Chiampo Ambiente, Ava, Soraris, Utilya, tutte società pubbliche, vigilate dal sistema dei sindaci che funzionano ed ogni anno scalano le classifiche nazionali per la qualità del loro lavoro. Una grande multiutility Veneta- conclude- dovrebbe essere il primo atto di una politica che parli la lingua di un’autonomia vera. Poi potremo festeggiare, ma almeno avremo qualcosa di più di uno slogan. Sarebbe un compleanno senza la torta”.

 

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