La sede della Camera di commercio di Venezia e Rovigo ha ospitato nei giorni scorsi,  “Abili al Lavoro: collocamento mirato e opportunità per le imprese”, primo di una serie di appuntamenti organizzati in Veneto nell’ambito della campagna di informazione e sensibilizzazione sulle opportunità di inclusione lavorativa delle persone con disabilità promossa da Regione e Veneto Lavoro. Con la campagna ‘Abili al Lavoro’, spiega l’assessore regionale Valeria Mantovan, “vogliamo contribuire a diffondere le molteplici opportunità che la legislazione da un lato e la programmazione regionale dall’altro mettono a disposizione di imprese e lavoratori per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità”. Grazie alle risorse del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità, la Regione offre infatti un pacchetto articolato e diversificato di strumenti, che riguardano la fase di ingresso nel mercato del lavoro, attività di formazione e percorsi di istruzione, ma alcune misure, come ad esempio gli incentivi all’assunzione o i contributi per gli accomodamenti ragionevoli, hanno dotazioni finanziarie che superano le richieste pervenute. “Da qui la necessità di promuovere queste opportunità e far comprendere ai datori di lavoro che l’inserimento in azienda di un lavoratore con disabilità, in un contesto lavorativo a lui adatto, può rappresentare non solo una componente essenziale per consentire alla persona di costruirsi un percorso di vita autonoma ma anche un fattore di valore per l’azienda, sia in termini di produttività che di arricchimento del team di lavoro”, dice Mantovan.

L’incontro , organizzato in collaborazione con Unioncamere Veneto e rivolto prevalentemente a datori di lavoro, professionisti, consulenti del lavoro e ai principali soggetti, pubblici e privati, attivi sul territorio in materia di collocamento mirato, ha fatto il punto sui dati dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità nella provincia di Venezia, analizzato le misure del Programma regionale di interventi di collocamento mirato e i servizi offerti dai Centri per l’impiego. Sotto i riflettori anche il Servizio di integrazione lavorativa delle Ulss del Veneto e alcuni degli strumenti più efficaci per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Dopo i saluti di Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, Alessandro Agostinetti, direttore della Direzione Lavoro della Regione, e Giacomo de’ Stefani, vicesegretario senerale della Cciaa, Laura Mulas, ricercatrice dell’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro, ha fatto il quadro dell’occupazione delle persone con disabilità nel veneziano. Al 31 dicembre 2023 (ultimo dato disponibile), le persone con disabilità occupate in provincia erano 5.140, il 15% del totale in Veneto, impiegate presso 3.660 aziende, la metà delle quali non soggette agli obblighi di assunzione. Si tratta prevalentemente di adulti tra i 30 e i 54 anni assunti con contratto a tempo indeterminato e su chiamata nominativa delle imprese. Il 37% ha un contratto part time e solo il 6% del totale è rappresentato da giovani under 30. I principali settori di impiego sono i servizi alla persona, turismo, commercio, metalmeccanico e i comparti manifatturieri del made in italy. I disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del territorio veneziano erano 4.300, di cui circa un migliaio attualmente impegnati in una ricerca attiva di lavoro.

A quattro anni di distanza dall’ingresso in disoccupazione, poco più della metà dei disoccupati risultava occupato, cui si aggiunge un 20% di persone che ha avuto rapporti di lavoro nel periodo considerato, mentre il 28% risulta non aver avuto alcun rapporto di lavoro, soprattutto nel caso di persone con una percentuale di invalidità più elevata e con una disabilità psichica o intellettiva. Quasi un migliaio di utenti sono impegnati in percorsi di formazione o accompagnamento al lavoro e 15 sono i progetti attivi sul territorio per favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro. “La disabilità è una condizione umana che ha a che fare con la realizzazione del proprio progetto di vita, sia in ambito lavorativo che individuale- ha sottolineato Barone- ma la platea di lavoratori con disabilità è variegata e include diverse tipologie e gradi di invalidità. Per questo gli interventi devono essere diversificati e personalizzati ed è necessario insistere su attività di formazione, comunicazione e, da parte delle imprese, sulla cura del capitale umano”. Per favorire l’occupazione delle persone con disabilità la Regione promuove iniziative di politica attiva del lavoro e misure in favore delle imprese e annualmente approva un Programma regionale di interventi in tema di collocamento mirato in cui sono indicati gli obiettivi e le azioni da intraprendere. Tra le misure a disposizione dei datori di lavoro sono stati illustrati i contributi per l’adattamento dei posti di lavoro, che possono coprire fino al 95% delle spese sostenute, per un massimo di 20.000 euro, per interventi quali la rimozione di barriere architettoniche, l’adattamento delle postazioni o delle prestazioni lavorative, l’acquisto di strumenti e ausili all’attività lavorativa e attività di formazione.

Per l’assunzione di lavoratori con disabilità sono inoltre previsti incentivi il cui importo varia in base alla percentuale di invalidità e alla tipologia di contratto. “Il Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità ha una dotazione finanziaria importante, di circa 20 milioni di euro l’anno- ha ricordato Agostinetti- il nostro obiettivo è utilizzare queste risorse per offrire una programmazione ricca di contributi e agevolazioni, che abbia come elemento costituente e caratterizzante quello della personalizzazione delle misure e delle politiche attive, attraverso l’erogazione di finanziamenti volti ad offrire servizi individuali il più attinenti possibile ai bisogni specifici di ciascun utente”. Fabio Becchelli, Dirigente di Veneto Lavoro per gli Ambiti di Padova e Rovigo, e Fabiana Chiozzotto, specialista di Veneto Lavoro in materia di collocamento mirato, hanno invece illustrato alcuni tra gli strumenti più efficaci per favorire l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità: gli accomodamenti ragionevoli, intesi come le modifiche organizzative e gli adattamenti necessari a consentire alla persona con disabilità di svolgere la propria attività lavorativa in maniera congrua ed efficace, e le Convenzioni articolo 14, che consentono alle imprese di assolvere agli obblighi di assunzione attraverso il conferimento di commesse di lavoro a cooperative sociali che, per svolgerle, assumono persone con disabilità con particolari difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, integrandole in un contesto lavorativo più adatto a loro.

Raffaella Moretti e Giovanna Longato, rispettivamente coordinatrici Sil delle Ulss 3 Serenissima e 4 Veneto Orientale, hanno presentato il Servizio di Integrazione Lavorativa che opera nei casi più complessi che richiedono un approccio multidisciplinare e che ha tra le sue funzioni la promozione di tirocini di inserimento lavorativo e tirocini di inclusione sociale. A chiusura dell’incontro, la tavola rotonda con le parti sociali, cui hanno partecipato Carlo Adelchi Castrignanò (Aism Veneto), Fabrizio Maritan (Cgil Veneto), Stefano Lupatin (Confcooperative Veneto), Giancarlo Piva (Confindustria Veneto Est) e Roberto Sartore (Confprofessioni Veneto), ha acceso il dibattito sulle misure che si sono rivelate maggiormente efficaci nel favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e quelle su cui è necessario investire ulteriormente. Il prossimo appuntamento con gli incontri di “Abili al Lavoro: collocamento mirato e opportunità per le imprese” è in programma giovedì 27 febbraio a Padova.

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