Si è conclusa da pochi giorni la seconda impegnativa campagna di piantagione degli iris e San Giorgio di Perlena già si prepara alla prossima primavera. Quando i germogli fioriranno, aprendosi in meravigliosi e grandi petali colorati, la piccola frazione di Fara Vicentino sarà ancora una volta ‘il paese degli iris’.

Sono trecento i nuovi rizomi che sono stati piantati nelle aiole e nei prati, secondo un progetto ben delineato. E’ stato il thienese Nicola Luigi Michelon, il cui padre era della contrada Cartela di San Giorgio, a pensare che quel lembo di terra potesse forgiarsi di un così imperioso titolo e pare che il tempo, unito alla collaborazione dei concittadini, gli stia dando ragione.

“Vi aspettiamo in primavera per ammirare la lenta ma inesorabile realizzazione del progetto ‘San Giorgio il paese degli iris’, ha commentato Michelon, dando appuntamento alla primavera del 2018 per la fioritura e all’autunno dello stesso anno per la nuova semina.Iris

Tutto nasce nel 2015, dalla passione di Michelon per gli iris e dalla sua collezione personale, che oggi conta 700 esemplari. “I rizomi sono tanti e San Giorgio di Perlena si presta bene alla coltivazione degli iris – ha spiegato Michelon – L’esposizione e il clima ne fanno l’habitat ideale”.

Michelon era partito subito con il progetto, da lui stesso definito “ambizioso e stravagante”, di trasformare San Giorgio nel ‘Paese dell’iris’. Diretta la richiesta all’amministrazione comunale, non ha ricevuto risposta. Ma in paese ha trovato quello che cercava: la collaborazione di molti concittadini, che hanno accolto di buon grado la sua proposta, mettendosi anche a disposizione per dare una mano.

“I paesani hanno risposto con un interesse commovenete – ha sottolineato Michelon – L’anno scorso ho piantanto 300 rizomi e altrettanti quest’anno. Mi mancano alcune zone, ma ormai se ne riparla l’anno prossimo. In 2 o 3 anni conto di terminare la seina in tutte le zone ritenute adatte e opportune. La semina costa tanta fatica, io sono delicato ma gli iris lo sono ancora di più”.

IrisUna nota dolente, nel progetto di Nicola Luigi Michelon, è il dover riscontrare che qualcuno ‘metta mano’ alla sua semina, rubando letteralmente alcune piante. “Ne sono sparite almeno 6 – ha commentato con rammarico – Mi dispiace moltissimo che ci sia qualcuno che vada a togliere le piantine dove le avevo seminate. Io le offro volentieri, non ne faccio una questione di vanto, ma di amore per il paese e per gli iris stessi. Dietro la piantagione però c’è uno studio preciso. Analizzo le piante, i colori, ci sono tante valutazioni e quando devo andare a rimpazzare una singola piantina, mi costa un lavoro immane. Spero che le persone siano più rispettose – ha concluso – Auspico che rispettino il mio lavoro e la mia dedizione e che, insieme a me, aspettino la primavera prossima per godere tutti insieme dello spettacolo degli iris in fiore”.

Anna Bianchini

 

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