AltoVicentinOnline

Dueville. Askoll: “Cassa integrazione per difficoltà del “metalmeccanico”. No delocalizzazioni”

Detto e fatto. Come preannunciato dai sindacati, ieri, circa  50 dipendenti del gruppo Askoll, con i sindacati Fiom-Cgil di Vicenza e Uilm-Uilm, hanno incrociato le braccia. Sono partiti dalla sede dell’azienda a Povolaro di Dueville ed hanno sfilato lungo la strada Marosticana per bloccare la provinciale.

“Lo sciopero proclamato per i “dipendenti del gruppo Askoll” ha visto l’adesione del 10% del personale dipendente, tutti facenti parte delle sole unità Askoll Due e Askoll E”, lo comunica la stessa azienda dell’Altovicentino, dopo lo sciopero. .

“Smentiamo i piani di delocalizzazione delle produzioni, tema mai emerso da parte dell’azienda e destituito di ogni fondamento – spiegano dal Gruppo Askoll -. Su questo ci teniamo a rassicurare tutti i lavoratori e le loro famiglie. A riprova di ciò, ci sono i concreti investimenti di questi ultimi 3 anni, 2021-2022-2023, che ammontano, in totale per il gruppo Askoll, rispettivamente a 8,583; 8,726; 8,553 milioni di euro in ricerca e sviluppo fatti prevalentemente in Italia, oltre a più di 3 milioni di Euro all’anno di investimenti sugli impianti di produzione o stampi, ovvero in immobilizzazioni che riguardano proprio gli stabilimenti di Dueville. Proseguendo, nei soli primi 6 mesi del 2024, per la sola Askoll Due, l’investimento è stato di 1,2 milioni”.

“A fronte di questo impegno – prosegue l’azienda -, non nascondiamo che per alcune linee di business del gruppo ci siano delle difficoltà di mercato, come ci sono anche per i nostri competitor essendo il periodo congiunturale, in tutta la metalmeccanica italiana ed europea, non favorevole per motivi esogeni rispetto all’impresa. Unicamente per questa ragione, è stata richiesta la cassa integrazione ordinaria, intanto per una settimana a fine luglio e presumibilmente per due giorni al mese a seguire per quanto riguarda Askoll E (che si occupa della produzione di schede elettroniche). Per mitigare gli effetti sui lavoratori, l’azienda ha inoltre deciso di spostare in produzione interna attività precedentemente affidate a fornitori terzi. Per quanto riguarda Askoll EVA, di cui nessun dipendente ha partecipato allo sciopero, la CIG è stata richiesta al momento per soli due giorni al mese fino a fine anno, a causa dell’andamento fortemente negativo del mercato della mobilità elettrica su due ruote in Europa, mercato in cui l’azienda opera.

Askoll quindi si impegna a perseguire quella che da tempo risulta evidente essere la volontà di proseguire la produzione e le attività di ricerca e sviluppo proprio nelle sedi del gruppo del territorio, sia per una precisa strategia aziendale ma anche per la giusta attenzione alla tutela delle persone, smentendo ogni strumentalizzazione allarmistica in merito al futuro dei posti di lavoro”.

Dueville. Askoll, Cgil: ” A rischio i posti di lavoro”, i dipendenti scendono in strada – AltoVicentinOnline