Sono circa seicento i musulmani che con Fidas Vicenza hanno scopertoi la gioia di essere utili donando il sangue.
“Viviamo il territorio in cui ci troviamo e ci sentiamo in dovere di essere al servizio del bene comune, di contribuire alla società – ha commentato l’imam del Veneto Kamel Layachi – Donare il sangue è un atto importante di civiltà e di solidarietà, nonché un modo per manifestare la cultura dell’alterità che ci appartiene. Ci faremo portatori del messaggio di sensibilizzazione al dono del sangue, perché l’islam ci sollecita a farlo”.
Secondo Mariano Morbin, presidente di Fidas Vicenza, si è trattato di un incontro straordinario, frutto di collaborazione e di un’apertura con la comunità islamica integrata nel vicentino.
“Nel corso della preghiera del venerdì, un momento importante per i musulmani, abbiamo incontrato al centro islamico di Vicenza, oltre 600 musulmani, che sono stati sensibilizzati al dono del sangue – ha spiegato Morbin – Una giornata straordinaria, frutto di collaborazione e di un’apertura con la comunità islamica integrata nel Vicentino”.
L’intervento all’indomani dell’importante incontro con la comunità islamica vicentina, svoltosi alla presenza di Kamel Layachi, del vicepresidente dell’associazione culturale Ettawba, Ashour e moderato da Abderazak Lemkhanet e di Patrizia Dragone, medico del Dimt dell’Ulss 8 Berica, che, nel corso della serata, ha illustrato le modalità per diventare donatori. Chiaro l’appello dell’imam di Vicenza, che si rifà ad un versetto del Corano: “Si salva un’anima, si salva tutta l’umanità”.
Entusiasta dell’incontro con i musulmani il presidente Morbin, che ha aggiunto: “Anche in questa occasione, come nel recente incontro svoltosi con la comunità islamica dell’Alto Vicentino, siamo stati accolti in modo straordinario. Ci teniamo che questa collaborazione possa dare gli sperati frutti, perciò abbiamo anche tradotto in arabo il nostro manuale del donatore, perché è giusto che l’integrazione sia bidirezionale, diversamente non può definirsi vera integrazione”.