Sono 35.500 i disabili occupati nelle aziende venete, 7.003 in provincia di Vicenza, l’82% di loro è in regola con la normativa sul collocamento mirato, ci sono ancora 7.700 posti scoperti e ben il 79% è occupato nel settore privato.
A delineare il quadro dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Veneto è l’annuale report dell’Osservatorio di Veneto Lavoro.
Si tratta prevalentemente di uomini (58%) in età avanzata (62% con più di 50 anni) e con una percentuale di disabilità inferiore al 66%. Risultano in larghissima parte assunti con contratto a tempo indeterminato (84%), con qualifica di impiegato (30%) e nel settore dei servizi (52%).
“Un quadro che si mostra analogo a quello dell’anno precedente – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Elena Donazzan –, a conferma del carattere strutturale dell’occupazione per questa categoria di lavoratori, in attesa di poter valutare se e in quale misura la pandemia da Covid-19 abbia potuto condizionare anche questo aspetto del mercato del lavoro veneto”.
In base ai criteri definiti dalla normativa, in Veneto i posti di lavoro riservati alle persone con disabilità sono 43.540, di cui 28.464 coperti e 14.125 scoperti, che al netto di esoneri, convenzioni e compensazioni si riducono a poco più di 7.700, per un tasso di scopertura, ovvero il rapporto tra posizioni lavorative scoperte e posizioni riservate, del 18%. Circa un migliaio di posizioni lavorative coperte da lavoratori con disabilità riguardano invece aziende non tenute all’obbligo di assunzione. A questi risultati contribuisce anche l’attività di convenzione tra Centri per l’Impiego e aziende, realizzata attraverso diversi strumenti e che rappresenta una caratteristica peculiare del sistema dei servizi per il lavoro del Veneto.
“Nel corso dell’ultimo anno, in periodo di Covid-19 – ha proseguito l’assessore veneto –, i nostri Centri per l’impiego hanno garantito la continuità del servizio in materia di collocamento mirato, anche attraverso la realizzazione di specifici webinar rivolti alle aziende su obblighi previsti dalla normativa, strumenti disponibili, servizi offerti dai CPI e incentivi alle assunzioni. Le aziende venete dimostrano un grande senso etico. Non si tratta, infatti, del mero rispetto di una normativa: si tratta di comprendere e dare risposta alle esigenze di imprese e persone. In Veneto – ha concluso Elena Donazzan – si riscontra un ampio e proficuo coinvolgimento delle cooperative del lavoro nell’attuazione di quanto previsto dalla Legge Biagi, con un assorbimento dell’obbligo normativo di assunzione dei disabili che permette di erogare alle aziende e al territorio servizi di altissima qualità che valorizzano innanzitutto i lavoratori e il loro impegno: anche questa è responsabilità sociale, è welfare aziendale e territoriale”.