Le scuole in Veneto sono iniziate lo scorso 13 settembre, quindi potrebbe essere ancora presto per valutare l’effetto del ritorno in classe sull’andamento della pandemia Covid. Ciò premesso, i dati diffusi oggi dalla Regione Veneto fanno ben sperare, perché rispetto allo scorso anno i contagi sembrano essere in calo nonostante i tamponi effettuati siano molti di più. I nuovi casi sono comunque superiori a quelli dello stesso periodo dello scorso anno, ma questo perché erano molti di più già durante l’estate. L’apertura delle scuole non sembra però aver interrotto il trend calante.
Al 13 settembre 2021, giorno dell’apertura delle scuole, i nuovi contagi erano circa 550 al giorno, a fronte di circa 40.000 tamponi tra antigenici e molecolari. Nel 2020 le scuole hanno aperto il 14 settembre, quando i contagi erano circa 120 al giorno a fronte di 10.000 tamponi. Ora, dopo due settimane abbondanti di scuola, i contagi sono circa 400 al giorno a fronte di quasi 45.000 tamponi al giorno. E il trend di decrescita dei casi pare sostanzialmente costante. Alla fine di settembre 2020, al contrario i casi erano saliti a quasi 200 al giorno, con poco più di 12.000 tamponi effettuati.
Algoritmo per ridurre le quarantene
La Regione Veneto ha pronta da una settimana una proposta in merito alla quarantena nelle scuole, che si basa sull’elaborazione di un algoritmo che parte da dati come il numero e la disposizione dei vaccinati nella classe in cui si dovesse individuare un positivo al Covid per determinare l’eventuale necessità di quarantena. Nonostante la proposta sa pronta, l’idea è comunque di attendere il confronto e una successiva decisione a livello nazionale. “Non vogliamo fare i primi della classe, abbiamo visto una disponibilità a livello nazionale a cogliere le proposte, sembra questione di ore”, chiarisce Zaia. “Ieri si è costituito un gruppo di lavoro per la quarantena scolastica, abbiamo presentato le nostre proposte e ora aspettiamo che questa cabina di regia nazionale si esprima”, interviene l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Intanto, vista l’esperienza dello scorso anno, è probabile che “i reali dati sull’effetto del ritorno a scuola sull’andamento della pandemia ci saranno a tre settimane dall’apertura e verosimilmente il quadro sarà chiaro a metà ottobre”, conclude Zaia.
Restiamo in zona bianca
– Il Veneto rimarrà in zona bianca. “L’incidenza è scesa a 40,7 casi ogni 100.000 abitanti a settimana, nei periodi peggiori ne avevamo 700”, afferma Zaia. “L’Rt è a 0,86, abbondantemente sotto l’1 ma dobbiamo scendere ancora”, il riempimento delle terapie intensive è sceso dal 6% al 5% e quello dell’area medica dal 4% al 3%. Nell ultime 24 ore i positivi individuati sono stati 472 su 45.630 tamponi effettuati, con un’incidenza dell’1%. I soggetti attualmente positivi sono 10.618 e i ricoverati 279 di cui 229 in area non critica e 50 in terapia intensiva.
L’82% della popolazione veneta è vaccinata
Aumentano ancora le percentuali di vaccinati contro il Covid in Veneto. Considerando anche chi non ha ancora ricevuto nemmeno una dose ma l’ha perlomeno prenotata, tra i 12 e 19 anni la copertura raggiunge il 66,1%, tra i 20 e i 29 anni il 79,4%; tra i 30 e i 39 anni il 74,5%; tra i 40 e i 49 anni il 76,4%; tra i 50 e i 59 anni l’83,1%; tra i 60 e i 69 anni l’88,6%; tra i 70 e i 79 anni il 92,5% e tra gli over 80 il 99,6%. La copertura della popolazione vaccinabile a livello regionale è quindi dell’82,3%.