14 in Rianimazione e 12 in terapia sub intensiva su 19 ricoverati. Corre l’emergenza coronavirus e gli ospedali della Ulss 7 Pedemontana si adeguano alle disposizione regionali.
Dalla direzione dell’azienda sanitaria locale spiegano la procedura: “In considerazione delo scenario epidemiologico Covid e della sua evoluzione con crescente pressione sugli ospedali veneti, come previsto nel Piano Emergenza Autunno e dalle disposizioni regionali, al fine di poter disporre del personale necessario per la gestione dei pazienti covid, si comunica che nelle strutture della Ulss 7 Pedemontana, a partire da martedì 10 novembre, si dispongono la garanzia di tutte le emergenze, delle urgnze e delle prestazioni indifferibili. Inoltre sarà avviata la sospensione ospedaliera di tutta l’attività chirurgica programmata per la quale è previsto il ricovero in terapia intensiva post operatoria, la riduzione dell’attività programmata non urgente chirurgica ed in ambito internistico, ad eccezione dell’attività non rinviabile in considerazione del quadro clinico e per la cui prognosi e le gravi conseguenze cliniche sono fortemente influenzate dalle tempistiche di diagnosi ed intervento. In particolare nell’ambito della chirurgia oncologica. Sarà sospesa l’attività libero professionale intramoenia, l’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture ospedaliere, ad eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo l’attività in ambito materno-infantile, oncologico, malattie rare e non rinviabile in considerazione del quadro clinico dei pazienti. Sarà cura del Cup della Ulss contattare gli utenti con prestazioni programmate in ospedale con altre priorità per rifissare l’appuntamento al termine dello stato di emergenza. Tutte le prenotazioni programmate nelle sedi distrettuali sono invece garantite. Garantite anche le attività dei centri prelievo”.
Saranno invece limitate le visite ai pazienti da parte di famigliari e amici. “Saranno inoltre rimodulate alcune attività: potenziati i posti letto ordinari, di terapia semi intensiva e intensiva per i pazienti covid. Sarà rimodulata l’attività chirurgica, con suddivisione oltre che tra attività urgente e programmata, anche tra pazienti covid e non covid. Saranno potenziate le strutture residenziali territoriali per l’accoglienza dei pazienti covid al fine di garantire l’attività compatibile con l’emergenza in corso, nella messa in sicurezza dei pazienti e del personale dipendente”.
Ieri, una nostra lettrice che fa l’infermiera ed è in prima linea in questa guerra al Covid ha scritto delle parole che ci hanno colpito, che ci hanno lasciato il segno e che ha voluto rivolgere a chi si chiede se le persone ricoverate abbiano patologie pregresse. ‘Non lo chiediamo, non ci interessa – ha spiegato l’infermiera che lavora a Santorso.
Cosa induce a sottovalutare una vita, a considerarla un vuoto a perdere solo perchè si è affetti da altra patologia? Se hai un diabete dalla nascita, ma puoi vivere normalmente una vita intera, perchè appare ‘normale’ a qualcuno che il Covid porti via una vita?
di redazione AltovicentinOnline