A prendere il Covid in Veneto sono soprattutto i non vaccinati più giovani, mentre a finire in ospedale sono i non vaccinati più anziani. Lo dimostrano i dati diffusi oggi dalla Regione Veneto, aggiornati al 27 gennaio, che riportano la media settimanale di contagi e di ricoveri ogni 100.000 abitanti. I nuovi positivi sono oltre 4.000 tra i non vaccinati, con punte di 5.836,6 nella fascia tra i 12 e i 19 anni e di 6.505,9 nella fascia tra i 20 e i 39. Scendono invece a 2.878,6 tra i vaccinati con ciclo parziale e a 2683,4 tra i vaccinati con ciclo completo, per poi crollare a 951,4 tra chi ha anche il booster.
Per quanto riguarda i ricoveri, invece, a finire in ospedale sono mediamente 55,2 non vaccinati ogni 100.000 abitanti ogni settimana, contro 26,5 vaccinati con ciclo parziale, 16,8 vaccinati con ciclo completo e 9,6 vaccinati con booster. Fino a 60 anni circa i ricoveri di soggetti che hanno ricevuto la terza dose sono quasi nulli, mentre già dai 20 anni in su si registrano diversi ricoveri di soggetti non vaccinati (34,4 nella fascia 20-39; 52,7 nella fascia 40-59). I ricoveri di chi ha ricevuto la dose booster rimangono molto ridotti anche nella fascia 60-79 anni (9,5 a fronti di 159,9 non vaccinati ricoverati) e tra gli over 80 (36,3 contro 342,4 non vaccinati, 313 vaccinati solo con la prima dose e 246 vaccinati con ciclo completo).

In Veneto gli over 50 non vaccinati sono circa 160.000 e la Regione ha chiesto una semplificazione delle procedure che si attiveranno per sanzionarli in modo da evitare un ulteriore compito per le sue Ulss già sovraccariche per la gestione della pandemia. Nello specifico, il passaggio che la Regione vorrebbe evitare è quello in cui le Ulss fornisco all’Agenzia delle Entrate informazioni in merito alle eventuali esenzioni dei soggetti non vaccinati. Un dato, spiega l’assessore regionale alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin, che l’Agenzia delle Entrate attraverso il ministero della Salute può già verificare
(Fat/ Dire)

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