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Così il Veneto ‘salva’ le imprese dal pagare per chi fa il furbo negli appalti

Un sistema per passare ai raggi x gli appalti e per evitare sgraditissime e costose sorpreseCome il fatto di dover pagare perchè altri hanno fatto i furbi. Cioè non dover rispondere in solido per inadempienze dei propri appaltatori e subappaltatori, un obbligo solidale che negli ultimi tre anni in Veneto ha superato i 60 milioni di euro su 75 di omissioni accertate. Insomma, un ‘sistema’ anti-furbi nel mondo degli appalti che in Veneto in effetti conta anche parecchie situazioni di chi prova a guadagnarci fuori dalle regole. Nei primi dieci mesi del 2023 l’attività di vigilanza ispettiva dell’Inps del Veneto negli appalti ha infatti fatto emergere oltre 26,5 milioni di euro di evasione ed elusione della contribuzione obbligatoria, e 9.511 lavoratori irregolari. I settori di attività più interessati? Quelli labour intensive e i sistemi complessi di cooperative, come i settori delle pulizie civili ed industriali, della logistica e del facchinaggio, servizi alla persona e comparto tessile a prevalenza straniera. Ma ora arriva un nuovo ‘strumento’ per ridurre tutti questi fenomeni e problemi.

LA PIATTAFORMA ANTI-FURBI DI CONFINDUSTRIA E INPS

Si chiama “MoCOA” e sta per “Monitoraggio Congruità Occupazionale negli Appalti”: è la piattaforma studiata dall’Inps con Confindustria per fornire ai “uno strumento in grado di tracciare l’operato delle aziende in ogni fase degli appalti, pubblici e privati“. Ma anche per verificare i lavoratori effettivamente impiegati, la loro percentuale di utilizzo, eventuali inadempienze contributive Inps, e in definitiva favorire “comportamenti virtuosi e scoraggiando pratiche sleali che, oltre a danneggiare i lavoratori coinvolti, espongono i committenti al rischio della responsabilità solidale per gli obblighi retributivi e contributivi inadempiuti da appaltatori-subappaltatori, e possono dare vita a fenomeni di dumping contrattuale“. Insomma, uno strumento di “trasparenza, condivisione e correttezza negli appalti, utile per selezionare gli operatori economici più seri e affidabili e restringere ancor più le maglie dell’evasione contributiva e retributiva, come sta già avvenendo in Veneto”. Di tutto questo hanno parlato oggi a Padova, nella sede di Confindustria Veneto Est, Gianmarco Russo, direttore generale Confindustria Veneto Est, e Filippo Pagano, direttore Inps Veneto.

“ECCO PERCHÈ CONVIENE ADERIRE A QUESTA TECNOLOGIA”

Grazie a “MoCOA” è già possibile tracciare le aziende e i loro lavoratori, per un maggior controllo sulla contribuzione e retribuzione. Dall’applicazione di questa procedura, al momento utilizzabile dalle aziende su base volontaria, si ritiene possano discendere diversi interventi migliorativi su sicurezza sul lavoro, contrasto al lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei lavoratori. Ogni stazione appaltante, inoltre, potrà evitare oneri e sanzioni, cioè di rispondere in solido per inadempienze dei propri appaltatori e subappaltatori, un obbligo solidale che negli ultimi tre anni in Veneto ha superato i 60 milioni di euro (su 75 di omissioni accertate). “Quindi ha tutta la convenienza nell’aderire a questa tecnologia”. Dice Leopoldo Destro, presidente Confindustria Veneto Est: “A fronte della stragrande maggioranza che opera nel rispetto delle norme, la condotta scorretta di alcuni operatori non solo può dare vita a dumping contrattuale, ma spesso espone le imprese committenti, che inconsapevolmente si sono affidate a soggetti poi rivelatisi poco seri, a gravi rischi in termini di responsabilità solidale per retribuzioni e contributi non versati dall’appaltatore. I committenti hanno quindi uno specifico interesse a monitorare il comportamento di appaltatori e subappaltatori, e ad avere compiuta conoscenza dei lavoratori per i quali, in caso di obblighi Inps inadempiuti, saranno chiamati a rispondere in solido“. Confindustria Veneto Est vuole dunque lavorare con Inps per promuovere “il più ampio utilizzo della piattaforma MoCOA da parte delle imprese, a tutela dei lavoratori”, per “contenere il rischio di responsabilità solidale per il committente e implementare una banca dati utile ai fini della massima trasparenza e correttezza negli appalti”.

ECCO PERCHÈ ELUSIONE ED EVASIONE CONTRIBUTIVA ‘COSTANO CARE’

Elusione normativa ed evasione contributiva, “determinano una riduzione di diritti per i lavoratori e condizioni di opacità, nelle quali possono trovare spazio anche forme di grave irregolarità, che creano dumping concorrenziale tra aziende- continua Pagano- MoCOA consente la verifica della congruità degli adempimenti contributivi delle imprese di una filiera produttiva-appalto, relativamente alla manodopera regolarmente denunciata. Parlare di questo strumento, messo a disposizione del sistema produttivo e degli operatori economici, significa porre l’attenzione sui comportamenti che ciascuno deve e può attuare, indipendentemente da una specifica previsione di legge”. Pagano sottolinea l’importanza di avere “strumenti di prevenzione, controllo e deterrenza, che in tempo reale possano fornire informazioni sufficienti per intervenire e contrastare l’illegalità”. La normativa in materia di responsabilità solidale e di intervento sostitutivo negli appalti “crea da anni notevoli difficoltà alle imprese– segnala infine Maria Magri, responsabile Previdenza-area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria- da tempo, Confindustria si è fatta promotrice con l’Inps della fattibilità e della realizzazione di un sistema informatico per sostenere le imprese nella verifica della regolarità di ogni singolo appalto. L’Inps ha così potuto rilasciare l’applicativo MoCOA per controllare l’operato dell’appaltatore-subappaltatore per tutta la durata del rapporto contrattuale selezionando, in questo modo, imprese affidabili e serie”.