Con il grande caldo che assedia città e campagne a soffrire sono anche gli animali, con le mucche che per lo stress da afa stanno producendo fino al 15% di latte in meno, nonostante doccette e ventilatori accesi per rinfrescare le stalle e superare la lunga estate torrida 2023. È l’allarme lanciato da Coldiretti Vicenza in riferimento all’ondata di calore che si è abbattuta anche nel Vicentino, con temperature fino a 40 gradi percepiti, che rappresentano una dura prova per le persone, ma anche per gli animali.
“Per le mucche – sottolinea Coldiretti Vicenza – il clima ideale è fra i 22 ed i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo sono scattate le contromisure anti-afa nelle stalle, dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo, perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno, contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura ed i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi”.
La situazione è difficile in un 2023 che si classifica finora nella top ten degli anni più caldi di sempre, con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi di Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi del 2023, dalla quale si evidenzia che per il nord Italia si è trattato del secondo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,86 gradi superiore la media.
Il 2023 rappresenta, quindi, un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni ed infrastrutture, supereranno i sei miliardi dello scorso anno, dei quali oltre un miliardo solo per l’alluvione in Romagna. A causa dei cambiamenti climatici si registra, infatti, un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si attendono cali anche per il pomodoro.