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Consumo di suolo in Veneto, secondo Ispra è ancora troppo alto: 891 ettari nell’ultimo anno

 Il consumo di suolo in Italia è un problema crescente che minaccia non solo l’ambiente, ma anche l’economia e la qualità della vita dei cittadini. Mentre in alcune regioni italiane si registra un rallentamento nell’urbanizzazione, il Veneto continua ad essere uno dei territori più colpiti, con un incremento di ben 891 ettari di suolo consumato nell’ultimo anno. Questo dato, fornito dal rapporto Ispra, è allarmante e mette in evidenza la necessità urgente di interventi per fermare la cementificazione incontrollata e tutelare il nostro territorio.

Una tendenza preoccupante

Secondo il rapporto Ispra, il consumo di suolo in Italia è ancora troppo elevato, nonostante una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti. Ogni giorno vengono consumati circa 20 ettari di suolo, pari a 72,5 km² l’anno. Questo fenomeno è particolarmente visibile in Veneto, che ha registrato un significativo aumento nell’urbanizzazione, con quasi 900 ettari di suolo trasformato. Questo comporta la perdita di terre agricole, di habitat naturali e di preziosi ecosistemi che il suolo sano è in grado di offrire.

Il Veneto, infatti, è una delle regioni italiane con l’incremento maggiore del consumo di suolo negli ultimi anni. Le cause di questa crescita sono molteplici: dall’espansione delle aree industriali, alla realizzazione di nuove infrastrutture, all’urbanizzazione selvaggia che non tiene conto della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. L’espansione delle città e delle aree residenziali è spesso priva di una pianificazione organica, favorendo un disordine che contribuisce al degrado territoriale.

Il consumo di suolo ha impatti devastanti non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia e sulla sicurezza del territorio. La trasformazione del suolo naturale in suolo artificiale riduce la capacità della terra di assorbire acqua e di regolare il ciclo idrologico, con conseguenti aumenti di alluvioni e frane. In Veneto, ad esempio, la gestione del rischio idrogeologico è sempre più complessa, soprattutto nelle zone che sono state urbanizzate senza un’adeguata pianificazione.

Inoltre, la perdita di suolo agricolo e naturale riduce la capacità di produzione agricola, compromettendo la sicurezza alimentare e aumentando la dipendenza da risorse esterne. Il suolo è anche un importante “serbatoio” di carbonio, e la sua degradazione contribuisce al cambiamento climatico. Secondo le stime, il costo per la perdita della capacità del suolo di trattenere acqua, ossia l'”effetto spugna”, ammonta a oltre 400 milioni di euro all’anno in Italia, un dato che evidenzia quanto la gestione del suolo sia cruciale per la stabilità economica del Paese.

La situazione in Veneto richiede un intervento urgente per fermare il consumo di suolo e promuovere la sostenibilità del territorio. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha lanciato un appello per la creazione di una nuova legge nazionale che fermi il consumo di suolo e favorisca il recupero e la rigenerazione degli spazi urbani e rurali. È necessario un approccio integrato che metta al primo posto la prevenzione del rischio idrogeologico, la conservazione dei servizi ecosistemici e la gestione sostenibile delle risorse naturali.

Una legge di questo tipo dovrebbe stabilire principi chiari per la gestione del territorio, con misure concrete per ridurre l’urbanizzazione e incentivare il recupero di aree dismesse. Inoltre, è fondamentale promuovere pratiche agricole biologiche e sostenibili, che preservino la fertilità del suolo e riducano l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, spesso dannosi per la salute del suolo.

Il ruolo dei cittadini e delle istituzioni

In occasione della Giornata mondiale del Suolo, che si celebra ogni anno il 5 dicembre, è importante ricordare a tutti il ruolo cruciale del suolo nella nostra vita quotidiana. Il suolo è alla base della nostra sicurezza alimentare, della salute dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici. Ogni cittadino può contribuire alla protezione del suolo, riducendo lo spreco alimentare, adottando comportamenti più sostenibili e supportando politiche che tutelano il nostro territorio.

Il consumo di suolo in Veneto è una sfida che non può essere ignorata. I dati recenti ci dicono che la crescita del consumo di suolo è ancora troppo alta, con gravi conseguenze per l’ambiente, l’economia e la sicurezza del territorio. È necessario un cambio di rotta, con l’adozione di politiche che mettano al primo posto la sostenibilità e la protezione del suolo. Solo con l’impegno di tutti – istituzioni, cittadini, agricoltori e urbanisti – sarà possibile proteggere il nostro territorio e garantire un futuro più verde, sano e prospero.