A sole due settimane dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, in Veneto si cominciano a notare le prime «conseguenze» tangibili. Come riporta il Corriere, una pioggia di sanzioni e patenti ritirate, ma anche un cambiamento significativo nelle abitudini dei veneti, che si riflette nelle scelte quotidiane, come quella di rinunciare al bicchiere di vino quando si esce.
Si registra un notevole aumento delle richieste di bevande analcoliche nei locali. Questo fenomeno, che riguarda in particolare i più giovani, si accompagna a una crescente tendenza a lasciare l’auto in garage quando si prevede di consumare alcol.
Gabriele Stevanato, presidente del Consorzio Radiotaxi Veneto, ha sottolineato un cambiamento nelle abitudini serali dei cittadini: «Riceviamo molte chiamate di sera, soprattutto per il rientro dai ristoranti», racconta Stevanato, aggiungendo che durante le festività natalizie le occasioni conviviali si moltiplicano e molte persone preferiscono chiamare un taxi piuttosto che mettersi al volante dopo aver mangiato e bevuto.
Secondo i dati del Consorzio, il numero di corse giornaliere è stabile, con circa 2300-2400 corse al giorno effettuate da 730 tassisti che operano su tutto il territorio regionale. Tuttavia, c’è una riduzione del numero di corse rispetto allo stesso periodo del 2023, un anno in cui si è registrato un ritorno alla normalità dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Questo calo è attribuibile a due fattori: il primo è la voglia di socializzare e viaggiare che si è manifestata durante il primo Natale senza restrizioni, il secondo è la crescente concorrenza, soprattutto quella rappresentata da Uber.
Il servizio dei tassisti veneti sta infatti affrontando la concorrenza di Uber e altri servizi di noleggio con conducente, che non sempre rispettano le normative regionali e nazionali. Molti di questi operatori provengono da fuori regione e si concentrano nelle grandi città venete , attirando i clienti con prezzi competitivi e offerte aggressive.
Fonte Il Corriere
