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“Chi violenta una bambina non deve uscire dal carcere, è uno schifo”: Zaia chiede di cambiare la legge”

“So che in uno stato di diritto queste cose non si possono dire”, ma per Luca Zaia il caso dell’aggressione sessuale su una bimba di 11 anni a Mestre è davvero troppo, si è andati troppo oltre e ora “si deve modificare la legge” perchè l’aggressore “deve restare in galera tutta la vita”. È un appello “al Governo” quello che lancia oggi il presidente del Veneto dopo “una tragedia immane, una storia che ci ha letteralmente scioccati: pare un film, la prima volta che ho letto la notizia ho pensato ’11 anni, si saranno sbagliati’ sull’età“. Invece era proprio così: un “recidivo seriale violenta una bimba. Se dovessimo usare dei termini andremmo oltre quelli che non si possono neanche dire”.

“VA MODIFICATA SUBITO LA LEGGE”

Ma il punto non è dire, ma fare: “Rivedremo libero questo signore? Si deve buttare via la chiave e, se non si riesce a buttare via le chiavi, questo è uno dei casi che fanno scuola per il quale va modificata subito la legge“. Si chiede Zaia: ma quand’è che “interveniamo per far vedere che esiste un Paese, uno stato di diritto se non in una situazione come questa? Adesso si discute se c’era la premeditazione, se la bambina è stata inseguita, pedinata, ma stiamo scherzando? C’è anche il rischio che questo prenda pochi anni, questo deve marcire in carcere ed è il sentimento che abbiamo tutti noi. Quindi- dice Zaia promettendo che ne parlerà al ministro Carlo Nordio- mi appello al Governo: velocemente si sistemi questa situazione, se accadano casi che non solo catalogabili” con il quadro normativo esistente, “si deve modificare la legge: questo deve restare in galera tutta la vita. Non possiamo restare inermi davanti a sto schifo. Poi si dice che i cittadini si fanno giustizia da soli… Davanti a una roba così, è stato fortunato che non lo hanno trovato i cittadini questo signore, e ve lo dice un obiettore di coscienza”.

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