Carrelli colmi addio. Al supermercato, anche per la spesa settimanale, non si scorgono più, tra le corsie, i carrelli pieni di un anno fa. L’austerity non sembra affatto essere così lontana.
Più di un vicentino su due taglia la spesa nel carrello, a causa dell’aumento record dei prezzi trascinato dai rincari energetici e dagli effetti della guerra in Ucraina, che riduce il potere d’acquisto dei cittadini, in particolare del ceto medio. È quanto emerge dai risultati dell’indagine condotta su www.coldiretti.it, dalla quale si evidenzia che un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre il 31% non ha modificato le abitudini di spesa.
“I consumatori – spiega Coldiretti Vicenza – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount, alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio, si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise, ai buoni spesa”.
“La situazione varia, naturalmente, da prodotto a prodotto, con i consumatori che – prosegue Coldiretti Vicenza – hanno tagliato, ad esempio, gli acquisti di frutta e verdura, che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo. A pesare è stato l’aumento dei prezzi, rincarati al dettaglio per gli ortaggi del 12,4% e per la frutta dell’8,3%, anche se nelle campagne sono riconosciuti valori che non coprono sempre i costi di produzione, con i raccolti falcidiati da grandine e siccità. Un taglio destinato nel tempo ad avere un impatto anche sulla salute, se si considera che è di 400 grammi per persona la soglia minima di frutta e verdure fresche da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana”.
Una situazione di fronte alla quale non c’è tempo da perdere. Coldiretti Vicenza auspica in un pronto intervento del governo.
“Non si può attendere l’insediamento del nuovo governo – conclude Coldiretti Vicenza – ma occorre un intervento immediato dell’esecutivo in carica, per fronteggiare subito i rincari dell’energia, che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il territorio. Si rischia un crack alimentare, economico ed occupazionale, visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per olio, vino, ortaggi e frutta per conserve, succhi e derivati”.