Il sindacato Ugl Veneto rilancia l’allarmante diffusione del caporalato, “il Veneto non è esente”.

Purtroppo questa piaga socio-economica a svantaggio del lavoratori riemerge con gravi episodi che, come recentemente avvenuto a Latina, evidenziano una situazione critica che logora il decoro e la sicurezza dei lavoratori – dichiara Ugl Veneto -.  Non tolleriamo le condizioni in cui i lavoratori sono costretti a operare in ambienti privi di tutte le norme di sicurezza e formazione. Non possono essere ignorati i diritti fondamentali dei lavoratori o la conseguenza prevedibile sarà un pericolo per la loro incolumità ed una lesione psicologico-economica incalcolabile per le famiglie coinvolte. Il caporalato e le infiltrazioni mafiose in Veneto sono una piaga che richiede interventi urgenti. Il fenomeno delle imprese “apri e chiudi” rappresenta la evidente condanna sociale ed economica per i lavoratori che vedono svanire sia la retribuzione sia il TFR. Molte sono le evidenze di un sistema i cui cardini reclamano  la necessità di una riforma profonda e immediata”.

Il sindacato UGL Veneto ricorda che servono misure certe e rapidamente applicabili o la radicalizzazione del caporalato tenderà ad allargare le proprie radici. Il governo dichiara guerra al caporalato?  Apprendiamo con piacere l’impegno ma la guerra dei governi sia concreta, in tutti i settori e di concerto con i sindacati.

E conclude: “La dignità e la sicurezza nei luoghi di lavoro siano fonte per una vera cultura del lavoro basata sul rispetto e la dignità della persona”.

Alto Vicentino. Pagato 3,50 euro l’ora per lavorare nei campi, si rivolge al giudice del lavoro

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