Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 80 euro in media a famiglia, in leggero aumento rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ in vista del Capodanno, per il quale si prevede che quasi nove vicentini su dieci trascorreranno nelle case, proprie o di parenti ed amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e pizzerie o, naturalmente agriturismi, secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.
“Se una maggioranza del 34% conterrà la spesa entro i 50 euro a famiglia – spiega Coldiretti – un altro 23% viaggerà tra i 50 ed i 100 euro ed un 20% arriverà fino a 150. Non manca chi si spingerà a 200 euro (7%), chi addirittura a 300 (8%) ed un 2% che andrà oltre.
Ma anche a livello territoriale ci sono sensibili differenze, con gli abitanti delle Isole che spenderanno quasi il doppio rispetto ai residenti nel centro Italia (141 euro contro 76 euro), mentre al Sud il budget sarà di 130 euro, rispetto agli 80 euro del Nord Est e agli 84 del Nord Ovest, secondo Coldiretti che evidenzia come a pesare siano anche le differenze nel numero medio di familiari per regione.
“Le tavolate del cenone si allungano quest’anno ad una media di sette persone ed il prosecco – sottolinea Coldiretti Vicenza – si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove vicentini su dieci, ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’85% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze. Tra le più note quelle del Castelluccio di Norcia Igp. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono anche i chicchi di uva presenti nel 56% delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare”.
L’interesse per le lenticchie è accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 70% delle tavole. “Si stima che siano serviti a livello nazionale – sottolinea Coldiretti – circa 4 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica”.
“Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie, ma – conclude Coldiretti Impresa pesca – il 65% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, il 9% si permetterà le ostriche e il 5% il caviale spesso di produzione nazionale. La tendenza generale è dunque quella di privilegiare un menu tricolore spesso a chilometri zero con le tradizioni del territorio protagoniste dall’antipasto al dolce secondo Coldiretti/Ixe’”.