Una vittoria per i diritti dei disabili. A Vicenza gli autobus dovranno essere accessibili anche a loro. Dopo un anno di causa il tribunale di Vicenza ordina a Società Vicentina Trasporti di adeguare i propri mezzi, permettendo a chi si muove sulla sedia a rotelle di spostarsi con l’autobus.
Una sentenza che segna una svolta e costituisce un importante precedente giurisprudenziale: le persone con disabilità non dovranno più sentirsi dei cittadini di serie B quando dovranno prendere un mezzo pubblico. Il tutto grazie al ricorso ‘per condotta discriminatoria’ presentato nel 2016 dall’Associazione Luca Coscioni, che il tribunale vicentino ha accolto totalmente: “Da anni a Vicenza gli autobus non sono accessibili alle persone con disabilità motorie, visto che i mezzi di trasporto sono sprovvisti di pedane estraibili e dei sistemi di bloccaggio delle sedie a ruota – come si legge nel ricorso presentato da Alessandro Gerardi per conto dell’associazione Coscioni”.
Con la sentenza il giudice Dario Morsiani ha imposto alla società di trasporto vicentina di adottare entro 6 mesi un ‘piano di rimozione delle discriminazioni in essere ai danni dei portatori di disabilità motoria’. Piano che l’azienda dovrà concordare con l’Associazione Luca Coscioni, provvedendo all’adeguamento di almeno il 60% del parco mezzi entro la fine del 2018, oltre all’implemento delle linee di trasporto, da 8 entro dicembre del 2018 fino a 12 entro giugno del 2019. Nel contempo anche il Comune di Vicenza dovrà fare la sua parte, aderendo al programma, sistemando le banchine in zona fermata e adeguandone l’accesso alle carrozzine.
Nel provvedimento del tribunale, oltre a condannare Aim mobilità a pagare 6 mila euro per risarcimento danno e obbligare Stv a rifondere le spese processuali all’associazione Luca Coscioni, si stringono i tempi sulle linee in essere, imponendo entro 4 mesi dall’adozione del piano l’individuazione di almeno 4 linee che siano fruibili, ma non solo. Che i mezzi e gli spazi al loro interno, utilizzati ai disabili, siano identificati con appositi contrassegni e che venga data una chiara informazione da parte di Stv, tramite sito internet e pubblicazione, sulle corse garantite ai disabili: linee, orari e fermate dovranno essere sempre online e sempre aggiornati.
Anche i conducenti di STV verranno coinvolti nel ‘piano’ ordinato dal giudice: l’azienda infatti dovrà dotarsi di un codice di comportamento e dare continua formazione al personale, in modo da evitare intoppi nell’utilizzo delle pedane estraibili: in parole povere dovranno essere in grado di farle funzionare, anche in tempi rapidi, per non lasciare più a terra il passeggero con disabilità.
Una sentenza che potrebbe aprire la strada ad ulteriori azioni risarcitorie, contro le aziende di trasporto pubblico che, perpetrando un’inaccettabile discriminazione, si ostinano a non adeguare i loro mezzi, mantenendoli inaccessibili alle persone con disabilità.
Paola Viero