Secondo una prima ricostruzione, la bambina avrebbe partecipato alla challenge nel famoso social, molto in voga tra i giovani, accogliendo la prova di resistenza, che consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile. I genitori l’hanno trovata esanime per terra dopo l’assurda prova di resistenza . ‘Antonella era stata al cellulare in chat con le sue amiche, poi aveva fatto i compiti e avevamo cenato’, ha raccontato il padre della piccola, delle quale sono stati donati gli organi. L’uomo ha rivelato di averle dato lui la cintura con cui la figlia ha realizzato il terribile gioco lanciato sui social.
La bambina, come hanno spiegato i medici dell’ospedale, è arrivata al pronto soccorso, ‘alle 21.04 di giovedì scorso, in arresto cardiorespiratorio di non precisabile durata temporale in quanto l’inizio è ricostruibile, con anamnesi indiretta, solo approssimativamente attraverso il racconto dei genitori’. Subito in codice rosso, ‘ha usufruito delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e il cuore ha ripreso il battito. Ha quindi subito eseguito una Tac encefalo che ha evidenziato una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata’. Alle 23, in condizioni critiche è stata ricoverata in terapia intensiva.
Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia che ha sequestrato il cellulare della bambina. La direzione sanitaria è in contatto con le forze dell’ordine e con la magistratura che dovrà ricostruire la dinamica dell’incidente e chiarire i contorni della vicenda, che ha portato Tik Tok a smentire la pubblicazione del video finito sotto inchiesta: “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina – ha dichiarato un portavoce di Tik Tok – . La sicurezza della community Tik Tok è la nostra priorità assoluta, per questo motivo non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. Siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini’.
La piccola palermitana non è però la sola vittima dei giochi mortali sui social network. Come lei, altri minori hanno perso la vita in una sfida online, mentre “giocavano” a ingerire ingenti dosi di Benadryl, o a “spaccarsi il cranio”. Nel sito di Tik Tok, tuttavia, un lungo documento riguardante le regole della community stabilisce che i contenuti che abbiano ad oggetto atti pericolosi o lesionistici sono proibiti.
Allo stesso tempo basta una rapida ricerca su internet per accorgersi che i giochi proibiti si reiterano e sono alla portata di tutti.
Pioggia di polemiche per la challange che trasforma in vittime dell’Olocausto
Nel mese di settembre, la notizia aveva scatenato critiche pesantissime con i giovani utenti di Tik Tok che avevano aderito ad una nuova challange che dagli Stati Uniti rischia di arrivare anche in Italia. Al centro della sfida c’è la Shoah . I personaggi dei video sul social network vengono trasformati in vittime dell’Olocausto, tra occhiaie disegnate con il trucco, volto emaciato, pigiama a righe con la stella di David disegnata sul petto. Il video, seppur di pochi secondi, racconta la deportazione e lo sterminio nelle docce.
Le narrazioni degli utenti di Tik Tok, generalmente ragazzi della cosiddetta “Generazione Z”, seppur con qualche leggera variazione, raccontano il calvario che nella prima metà del Novecento portò allo sterminio di oltre sei milioni di persone.