Nell’anno 2018, decretato l’anno ‘del cibo italiano nel mondo’, prepariamoci ad un a Befana italianissima, perchè “Con oltre cinquemila tipicità censite, non possiamo certo pensare di realizzare delle calze con falso made in Italy”.
Lo sostengono Martino Cerantola e Roberto Palù, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Vicenza, che per l’ultimo giorno delle festività natalizie , auspicano l’uso di prodotti locali.
“Dobbiamo riscoprire questa festa popolare e ricordare com’era vissuta fino a qualche anno fa- hanno commentato Cerantola e Palù – Sulla tavola si preparava latte caldo e biscotti e sul camino venivano attaccate le calze di lana, naturalmente le più grandi che si riuscivano a recuperare in casa, per farci stare più prodotti”.
Una poesia, insomma, che consentiva ai più piccoli di prepararsi alla festa, di credere nelle tradizioni e, non ultimo, di sognare. “Garantire ai più piccoli la possibilità di sognare e di credere nel valore delle tradizioni, fatte anche di buon cibo è un dovere per i genitori ed un diritto per i bambini, che dovrebbero poter crescere nell’ingenuità e nella semplicità – hanno continuato Cerantola e Palù – Coldiretti ci crede fermamente, perciò la festa della Befana, anche in città, sarà del tutto particolare ed emozionante, per i più piccoli, ma anche per adulti ed anziani, che si spera ricomincino a vivere il calore del caminetto in ciascuna casa”.
E dentro alla calza, al di là dei dolciumi e del carbone che non possono certo mancare, dovranno necessariamente trovar posto le tipicità del nostro paese, soprattutto nel 2018, decretato l’anno del cibo italiano nel mondo, con ben 5.047 specialità alimentari tradizionali censite sul territorio nazionale in Italia che detiene così il record mondiale per varietà del patrimonio agroalimentare. Per quanto riguarda le varie categorie, si tratta di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche ed insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Il Veneto è al quinto posto della classifica delle ‘bandiere del gusto’, preceduto da Campania (515), Toscana (461), Lazio (409) ed Emilia-Romagna (388), con 376 eccellenze. Nella calza della Befana, quindi, alcune delle sfiziosità del patrimonio veneto non potranno certo mancare. “Il percorso culturale intrapreso anni fa da Coldiretti sta dando i suoi frutti – hanno concluso Cerantola e Palù – ed oggi l’offerta enogastronomica rappresenta anche una primaria motivazione di viaggio in Italia, con quasi uno straniero su quattro che riconosce nell’Italia il Paese della buona cucina, il 16% ai monumenti a pari merito con la moda, il 15% della pittura/scultura, il 7% del design ed il 5% della musica e del teatro secondo una ricerca Ipsos per Enit”.