“Trend a finire del Pnrr. Gare di appalti pubblici in discesa. Mercato del lavoro difficile. Con questi chiari di luna non si intravede altro che rimboccarsi le maniche e cominciare a costruire -letteralmente- il prossimo futuro. Finora ci siamo limitati alla manutenzione dell’esistente”. E’ il commento del presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto, al Rapporto appalti in Veneto dell’ultimo trimestre 2024. In questo scenario “prima di tutto- prosegue Gerotto- serve un Piano della casa accessibile per le fasce medie, magari centrato proprio sul modello europeo del Pnrr. Sono stato a Bruxelles e l’idea di varare un commissario ad hoc per affrontare le questioni dell’abitare credo vada molto sostenuta da parte dei governi nazionali. Anche nel virtuoso Veneto dobbiamo mettere a punto obiettivi chiari per affrontare il bisogno urgente di abitazioni, soprattutto per studenti, anziani e famiglie. Se vogliamo avere un futuro dobbiamo costruircelo e rendere attrattive le nostre città”. Poi c’è “un dato che non è direttamente nel nostro Rapporto appalti: nel primo mese del 2025 il Veneto ha avuto un bilancio occupazionale negativo e in tutte le province. Solo il settore dell’edilizia ha avuto un buon andamento: 1.400 posizioni in più e un aumento delle assunzioni del +3,2%. Se questi numeri ci dicono qualcosa è che il nostro settore può continuare a trainare l’economia, ma non dobbiamo addormentarci sugli allori”. Scendendo nel dettaglio, i dati del Centro studi di Ance Veneto rivelano che lo scorso anno sono state aggiudicate 7.252 gare nell’ambito dei lavori pubblici per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro. Trend nettamente decrescente tanto che nel quarto trimestre 2024 il totale di gare aggiudicate si attesta a 1.612 per un importo di 255,8 milioni di euro, molto distante dal valore del trimestre precedente (327,8 milioni di euro)

Inoltre il 56% circa delle gare aggiudicate nel corso del 2024 risulta sotto la soglia dei 40.000 euro. Le gare con importo superiore, nella classe 40-150 mila euro, se in numero rappresentano oltre i due terzi delle gare, in termini di valore valgono meno del 15% del totale degli importi a gara. Nell’altro senso le gare sopra il milione di euro sono circa il 6% del campione complessivo per un valore tuttavia che raggiunge quasi il 60% degli importi a gara sopra i 40 mila euro aggiudicati nel corso del 2024. Nelle gare al di sopra di 150.000 euro si osserva, nel 2024, un maggior ricorso da parte degli enti comunali alle procedure negoziate, mentre le Utilities ricorrono maggiormente agli affidamenti diretti nell’ambito di accordi quadro.

I Comuni rimangono la stazione appaltante a cui afferisce la maggior quota di gare sia in termini di numero che di importo. Le utilities si ritagliano circa il 28% degli importi a gara nel 2024, con una percentuale che sale al 32% nell’ultimo trimestre. Poco meno della metà delle gare con esito fa riferimento ad opere di edilizia civile e industriale (45,4% in numero e 48,1% per importo sul totale 2024) con percentuali superiori alla media per Padova, Venezia e Verona in termini di numero e Belluno e Venezia in termini di importo. Le opere stradali (il 30% delle gare complessive e poco più del 22% degli importi aggiudicati nel corso del 2024) prevalgono soprattutto a Vicenza, mentre le opere idrauliche e difesa del suolo sono maggiormente concentrate a Belluno e Rovigo (quest’ultima soprattutto per l’ammontare a gara).

Le opere di manutenzione sulle infrastrutture sono più frequenti a Vicenza, Belluno e Treviso, ma significativa in questo ambito è la quota di Verona se si considera il volume di importo (32,3%). Rimane sopra il 10% l’incidenza di gare di edilizia scolastica nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno (12,1%), in particolare nelle province di Padova e Venezia. Negli ultimi 12 mesi la percentuale più elevata si conferma a Padova (13,2%) con i Comuni maggiormente attivi rispetto a Province e gli altri enti locali. Infine, nel corso dell’ultimo trimestre 2024 circa un quinto delle risorse a gara è stato finanziato con fondi Pnrr per un importo che supera i 47 milioni di euro anche se il numero di gare in questo ambito rimane complessivamente al di sotto dei dieci punti percentuali ed in progressiva diminuzione visto l’avvicinarsi della conclusione del Piano entro il 2026. Nel corso dell’intero anno la quota di risorse provenienti dal Pnrr si attesta ad oltre 175 milioni di euro (per gare sopra i 40.000 euro), circa il 14% del totale degli importi a gara. In linea generale Padova è il territorio che beneficia maggiormente di tali risorse che si distribuiscono prevalentemente per opere di edilizia civile (in primis scuole) o manutenzioni di infrastrutture. Quanto ai ribassi, nell’ultimo periodo del 2024 la media è stata del 12,2%, con Belluno, Padova e Rovigo ad evidenziare percentuali di sconto più alte.

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