Ogni mese, circa 15.000 cittadini veneti non si presentano agli appuntamenti per visite specialistiche ed esami diagnostici, senza nemmeno disdire la prenotazione. Un fenomeno che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario regionale, già gravato da lunghe liste d’attesa e difficoltà organizzative. Il dato su questa inciviltà che rallenta il sistema sanitario è stato riportato dal Corriere del Veneto, che evidenzia come questa cattiva abitudine contribuisca in modo significativo all’inefficienza di una sanità, che in questo momento storico arranca in tutta Italia anche per la carenza di personale.
“È un vero peccato lasciare buchi nelle agende dei Centri Unici di Prenotazione,” ha dichiarato Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità del Veneto. “Queste mancate disdette, insieme ai forfait dell’ultimo minuto, privano migliaia di persone dell’opportunità di accedere tempestivamente alle prestazioni sanitarie.”
Nuove regole dal primo settembre
Per contrastare questo fenomeno, la Regione Veneto ha introdotto dal primo settembre una nuova regola: il termine per disdire una prenotazione passa da tre a quattro giorni lavorativi prima dell’appuntamento. Chi non rispetterà questa scadenza sarà tenuto a pagare l’intero importo della prestazione, incluso il ticket. “Aumentando il tempo del preavviso, mettiamo le aziende sanitarie nelle condizioni di poter riorganizzare velocemente le agende e assegnare il posto liberato a un altro paziente che ne ha bisogno,” ha aggiunto Lanzarin.
Questo provvedimento si inserisce in un piano regionale più ampio, il “Piano regionale di governo delle liste d’attesa”, volto a migliorare l’efficienza del sistema sanitario e a ridurre i tempi di attesa per i pazienti. Oltre all’estensione del termine per la disdetta, il piano prevede la riduzione della durata delle ricette mediche da due anni a 180 giorni e una nuova classificazione delle visite prenotate oltre i termini previsti, che non saranno più garantite nei tempi stabiliti.
La situazione delle liste d’attesa in Veneto resta critica, ma le autorità regionali sono fiduciose che queste nuove misure possano contribuire a migliorare la gestione delle risorse sanitarie e a ridurre l’impatto delle prenotazioni disertate. Tuttavia, sarà fondamentale anche un cambiamento culturale tra i cittadini, affinché comprendano l’importanza di una corretta gestione delle prenotazioni per il bene dell’intera comunità.
Il numero per le non urgenze
Un’altra innovazione riguarda l’assistenza territoriale, con l’introduzione del Numero Unico Europeo 116117 per le cure non urgenti, che sarà attivato entro la fine dell’anno. Questo servizio, attualmente in fase sperimentale nel Distretto 1 di Bassano, consentirà ai cittadini di avere un unico riferimento telefonico per tutte le attività sanitarie e sociosanitarie non urgenti, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Il nuovo numero sarà gestito da tre centrali operative dislocate nelle Usl Serenissima, Euganea e Berica, connesse ai sistemi informativi territoriali per garantire una presa in carico efficiente e appropriata delle esigenze dei cittadini.
di Redazione Alto VicentinOnline