Il piglio e la presenza sono sempre gli stessi che lo hanno reso uno dei Sindaci più popolari dell’Alto Vicentino, ma gli occhi e la voce tradiscono la sofferenza di un periodo certamente non facile.
A raccontarsi in questa esperienza di vita contro la pandemia è Giordano Rossi, primo cittadino di Velo D’Astico. “Tutto è cominciato intorno la metà di novembre, quando ho iniziato ad avvertire un malessere generale, niente di forte, un fastidio lo definirei” – racconta il Sindaco – “ma il tutto è andato via via peggiorando. Ho quindi deciso di sottopormi volontariamente al test rapido che è risultato negativo”.
“Lì per lì mi ero anche tranquillizzato, ma in via precauzionale ho avvertito comunque la necessità di starmene a casa” – continua il Sindaco “e mai presentimento fu tanto azzeccato. I giorni seguenti la febbre è aumentata e a quel punto sono andato direttamente all’ospedale per il tampone molecolare: esito indeterminato che equivale ad una situazione sospetta. Oltre a questa forte influenza che portava la temperatura corporea a salire mediamente sopra i 39°, si sono aggiunte inappetenza e una tosse incessante. Ero veramente provato al punto che si è reso necessario un check up al Pronto Soccorso dove, una volta fatti tutti gli esami del caso, i medici hanno potuto constatare alcuni valori fuori norma e dove alla fine il Covid si è rivelato con tampone stavolta positivo”.
Il Sindaco che fino a quel momento, pur standosene prudenzialmente a casa, aveva continuato a distanza il suo lavoro ha dovuto giocoforza alzare bandiere bianca e lo ha fatto tramite un messaggio social: “Sono risultato positivo e il mio Vice mi sostituirà pertanto in tutte le incombenze del mio ufficio”.
Un messaggio che aveva sollevato l’affetto di molti dentro e fuori il paese e che sono stati una boccata di aria fresca in un periodo cupo, fatto di solitudine e di pensieri tristi: “Chiuso in camera ovviamente solo, mangiando poco o nulla. Ho lasciato che i giorni mi scivolassero addosso, ho smesso di contarli e mi sono limitato ad aspettare che il morbo allentasse la presa. A darmi conforto anche il saluto dei miei nipotini, dalla finestra: scene che non posso dimenticare”.
Arriviamo per fortuna ai giorni recenti, dopo un mese intero: con una forte cura antibiotica e tanta pazienza, il primo cittadino velese si è ristabilito con tampone molecolare finalmente negativo proprio domenica scorsa. Ora lo attende un cauto ritorno alla normalità.
“Se posso trarre una considerazione da tutta la mia vicenda e più in generale dall’evoluzione pandemica anche nella nostra vallata, posso solo dire che l’unica cosa che può fare la differenza è il buon senso e la responsabilità che ognuno di noi deve avere nella gestione dei propri rapporti personali oltre che nella gestione della propria quotidianità. Il virus cammina con le nostre gambe, dobbiamo mettercelo in testa: quelli che imprecano contro Conte o contro Zaia dovrebbero piuttosto farsi qualche domanda sul perchè siamo costretti a divieti e prescrizioni continue che non si renderebbero necessarie se gli atteggiamenti collettivi fossero di maggior consapevolezza. Capisco che è dura sopportare una vita con molte limitazioni, ma aver male è decisamente peggio”.
Un’ultima battuta infine il Sindaco la riserva al vaccino che dovrebbe cominciare ad essere somministrato in tutta Europa dal 27 dicembre: “Io sono favorevolissimo e lo farò non appena possibile. Con tutti i limiti di una sperimentazione giovane e inusuale a livello temporale, a spaventarci dovrebbe comunque essere il male, non la cura. Basta vedere l’aspettativa di vita che abbiamo oggi e paragonarla a quella dei nostri avi per renderci conto che il progesso scientifico va incoraggiato senza timori”.
Marco Zorzi