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Velo D’Astico. La coppia di gattari a cui l’Alto Vicentino deve dire grazie “Aiutateci con le 15 colonie”

Una vita vissuta per accudire i felini, un amore smisurato, un grande sacrificio che ogni giorno compiono Flavia Paolin e Walter Sella, 70 anni lei nata ad Arsiero, 73 lui di Roana, sposati in seconde nozze dal 2003 e ora residenti a Velo D’Astico. Un’unione forte che mettono a disposizione dei gatti delle 15 colonie che seguono presenti nell’alto vicentino, unica coppia di gattari che, con molta fatica ma gratificati dall’amore che i loro amici gli donano, si dedicano giornalmente anima e corpo ogni giorno per circa 150 gatti. Un amore vero quello di questa straordinaria coppia che lotta a favore della sterilizzazione e randagismo. La madre di tutte le battaglie è la sterilizzazione e Walter, con migliaia di chilometri all’anno, porta avanti con la moglie questa missione.

Flavia Paolin, da dove nasce questa grande passione per il modo felino?

“Fin da piccola amavo tutti gli animali, indistintamente. Da bambina, per gentile concessione dei miei genitori, sono riuscita ad avere un gatto. Abitavamo in condominio, il cane non era possibile tenerlo mentre il gatto era più gestibile e aveva accesso anche al giardino condominiale. Quando poi mi sono sposata con il primo marito, abbiamo portato a casa un trovatello, un cocker, poi una siamese che ha vissuto 18 anni. Il cane si è trasferito con me ed è morto quando ero già sposata con Walter.”

E da lì è iniziata la vostra avventura…

“Sì, la storia infinita. Prima è arrivato un gattino bianco. Ho cercato di darlo via perché pensavo che il cane avrebbe potuto soffrire della sua presenza. Così ho trovato un signore che si è offerto di tenerlo ma, dopo circa due ore, sono tornata da lui piangendo, penso mi abbia preso per pazza, chiedendogli di ridarmi il gatto, lo volevo con me e ha vissuto 16 anni. Il primo cane è poi morto e mio marito ha portato da Bassano un Labrador. Sua figlia ha trovato un altro meticcio e abbiamo preso anche quello. Andavano d’accordo tutti. Poi il Labrador, Otello, è morto e anche il gatto bianco, Bimbo. E’ rimasto solo il meticcio Re Artù. Ora è morto anche lui, era vecchio, e ad oggi abbiamo 5 gatti in casa.”

Una grande famiglia. Come riuscite a gestire gli spazi in casa?

“Sì, adesso sono in buona compagnia. Dormono tutti sul divano anche se ognuno di loro ha una stanza con la loro cuccia perché altrimenti litigano. Per il momento stanno al caldo in casa, ma quando le giornate saranno più calde usciranno anche fuori. Hanno un bel caratterino, noi ci chiudiamo in camera altrimenti non dormiamo.”

Non deve essere semplice gestire 5 gatti…

“Non si tratta solo dei 5 gatti che abbiamo a casa. Il grosso lavoro lo facciamo con le 15 colonie che sono sparse per l’alto vicentino. Ogni giorno, io e mio marito, facciamo il giro delle colonie per dare a tutti loro da mangiare e da bere. Io mi occupo delle colonie più vicine a casa dove nelle più piccole vivono 3-4 gatti, Walter di quelle più lontane dove ci sono anche più di 20 gatti. Tutti i gatti nelle colonie sono censiti e sono sterilizzati. Non nascondo che sia un impegno economico importante, viviamo di pensione, e 150 gatti sono tanti. Oltre al budget anche il tempo, la benzina per raggiungere tutte le colonie. Non importa se piove o nevica, andiamo lo stesso. Anzi, se so che piove e non sono ancora andata a fare il giro delle colonie ci sto davvero male, mi viene il magone. Da quando siamo sposati non siamo mai andati in vacanza. Anche le domeniche o il giorno di Natale, prima si cerca di dare da mangiare agli animali.”

Davvero un grande impegno…

“Sì davvero, in tutti i sensi sono ripagata quando mi corrono incontro con la codina alta, riconoscono perfino la nostra macchina. Il gatto è più indipendente, non ha padroni ha tanti servitori, ma mi fanno tanta tenerezza, sono come dei figli per noi.”

Avete qualcuno che vi aiuta?

“Siamo gli unici gattari ma abbiamo molte ragazze che spesso ci aiutano, una fra tutte Annalisa Angonese. Senza di lei sarebbe ancor più difficile. Ci aiuta molto, con il cibo per i gatti e anche attivamente per il resto. La ringraziamo davvero molto per ciò che fa. Abbiamo un buon rapporto con Federica De Pretto presidente Enpa, ma è difficile mettersi a paragone con un’associazione statale del genere. In compenso abbiamo molte ragazze che ci aiutano.

Anche suo marito era appassionato di gatti?

“No, quando ho conosciuto mio marito Walter non era innamorato quanto me dei gatti, ma per farmi contenta ha iniziato ad aiutarmi e ora è arrivato ad una bravura tale nell’andare a prendere i gatti per sterilizzarli, che lo chiamano anche altre persone. Avrà fatto sterilizzare attorno ai 3000 gatti. E’ un iter impegnativo anche questo: dobbiamo portarli dai veterinari dell’Ulss. Se per qualche motivo non è possibile e c’è la fretta di fare perché ormai li abbiamo presi, vengono sterilizzati da una veterinaria che si occupa di noi gattari. Ma quando vengono operati, sopratutto le gatte, non si possono lasciare in balia di loro stessi. Quindi si tengono, si accudiscono e quando è il momento giusto si rimettono in colonia o si danno ad una famiglia. Prima di questo c’è un via vai continuo dal veterinario.”

Quanti gatti avete avuto contemporaneamente in casa?

“Sicuramente sei, anche sette, perché i nostri 5 sono sempre con noi e capita che ne arrivino di nuovi da gestire prima di trovare loro chi li tenga. Una notte di Natale abbiamo trovato tre gatti davanti all’A&O di Arsiero, avevano tre mesi e la femmina aveva la leucemia. Lei è una dei nostri gatti rimasti a casa con noi. Qualche intelligente di turno ha lasciato questi tre gattini da soli. I due fratelli sani invece sono stati dati ad altre persone. Abbiamo un gatto rosso, Billy, che avevano trovato sempre davanti l’A&O. Una ragazza me lo ha portato fino a casa perché non riusciva a farlo scendere, così è rimasto con noi. Aveva già scelto lui la sua famiglia.”

Come vi può aiutare chi legge la vostra storia? Lanciate un appello.

“E’ un tasto dolente, non è facile. Ci sono persone generose e che aiutano, comprano ogni tanto un sacco ma non ce la facciamo. Io ho 70 anni, mio marito 73, ci sarebbe necessità di avere qualcuno che prenda il nostro posto un domani e che intanto, per gradi, si facesse conoscere dai gatti delle colonie che sono molto diffidenti. Ci servirebbe aiuto di volontari e sicuramente, per chi ha voglia di contribuire, di cibo per loro.”

La testimonianza di Annalisa Angonese, volontaria e amica della coppia

“Sono una coppia davvero speciale, si prodigano per i loro gatti perché nutrono vero amore profondo per loro. Non sono più giovani e vivono in solitudine per sostenere tutti gli impegni con le colonie. Una storica colonia felina è al Cimitero di Arsiero e da moltissimi anni ogni giorno gestiscono i gatti che ci sono. Io mi prodigo per i mici da 17 anni, ma a confronto faccio poco, pur dedicandomi alle cure dei gatti. Hanno problemi di salute, sopratutto Flavia che la limitano molto con il passare del tempo. Quindi il marito Walter ha preso il carico di colonie che prima seguiva la moglie, è entrato in un momento in cui Flavia non poteva più fare quello che faceva prima. E non solo ha sostituito la moglie in alcuni casi, si è dato animo e corpo. Credo di non aver mai incontrato persone con una tale generosità. E difficilmente ne incontrerò perché in 17 anni di volontariato ne ho conosciuti tanti ma mai come loro. Da un punto di vista pratico Walter ha una predisposizione alla tenacia, resistenza, la capacità di non fermarsi ma di affrontare. Lo vedo stanco ma il suo animo è sempre determinato. Tanto caldo, tanto freddo; lui esce per andare a nutrirli, per le ‘catture’ che porteranno alla sterilizzazione, passa mezze giornate se non di più per prendere con delle gabbie i gatti da portare a sterilizzare, perché il problema di avere così tanti gatti è proprio perché non sono sterilizzati. Nessuno è come loro. Se li volete aiutare in modo pratico, cibo veterinario e benzina è ciò che può essere un vero contributo significativo.”

Per sostenere Flavia, Walter e Annalisa contattare il numero 340-4000160 oppure 349-5343770.

Laura San Brunone