Riceviamo e pubblichiamo
Riguardo ai temi che metteranno a dura prova la sensibilità dei due governatori, vorrei anticipare la mia opinione personale, non foss’altro che per la necessità di cogliere l’afflato d’una soluzione rapida e decisiva. Sono senz’altro convinto che i rapporti di buon vicinato daranno frutti copiosi e di collaborazione, ma suppongo che su almeno due punti tormentati e scottanti, ci sarà quantomeno da discutere nonostante il mutamento sostanziale del clima politico: Autostrada e Marmolada. Per entrambi, credo che una soluzione obiettiva e ragionevole si possa trovare solo se le cose saranno inquadrate bene fin da principio, senza guardare al tornaconto del proprio orticello. Diversamente, sarà questione di lana caprina col pericolo che tutto finirà in una bolla di sapone.
I fatti anche recenti della Marmolada, per il governatore del Trentino sono un’eredità a vantaggio. Trento quindi non mollerà facilmente il diritto su quelle terre e tantomeno farà il Veneto in ragione degli investimenti fatti.
Critico, anzi criticissimo sarà il nodo gordiano della Pirubi, dato che il Veneto punta a mantenere inalterato l’ultimo tracciato a motivo di rettitudine e convenienza dettata soprattutto da un’ottica super partes. Trento ha già detto “sì” all’autostrada, però a condizione che sbocchi a sud di Rovereto. Una soluzione che Zaia ha già scartato a priori come indicativa di esplicito interesse di parte. Ergo, se per la Marmolada è meglio non fare ipotesi, per la Pirubi, salvo auspicabili interventi di proficua collaborazione e di specifico interesse comune, che a quanto pare navigano ancora nel fitto buio della notte, immagino che la diatriba sarà destinata a incartarsi su se stessa e quindi a protrarsi “sine die”.
Domenico Cav. Giacon