Il lupo c’è nell’alto vicentino, ma c’è anche chi invita a non cedere agli allarmismi e imparare a conoscerlo in un incontro gratuito che si terrà venerdì 7 marzo, alle 20.15, a Arsiero nella sala conferenze dell’ex scuola elementare. Intanto le cifre date dalla Provincia di Vicenza parlano chiaro: nel 2024 sono stati 193 gli attacchi contro i 101 dell’anno precedente. Numeri che da Palazzo Nievo ha fatto partire una lettera per Roma chiedendo un piano per il contenimento del lupo. “Negli ultimi anni le segnalazioni sempre più frequenti di questo predatore hanno generato curiosità e preoccupazioni. Noi vogliamo fornire risposte chiare ed equilibrate” spiega Nicole Sella di ‘Wè……Foresti’ organizzatrice della serata dove sarà presente anche Moreno Marsetti vicepresidente dell’amministrazione provinciale.
“Paure e domande sono legittime, ma per rispondere bisogna anche capire di cosa si sta parlando- spiega Nicole Sella- La serata è stata preparata assieme all’associazione ‘Io non ho paura del lupo’ che collabora per monitoraggi, e soprattutto con allevatori e propone modelli anche di gestione e coesistenza in tutta Italia. Per questo, durante l’incontro verranno approfonditi temi fondamentali per comprendere la biologia e il comportamento del lupo, le modalità con cui ha ritrovato spazio nel nostro Paese, e le problematiche che questa presenza può generare. Si parlerà inoltre delle corrette pratiche da adottare per favorire una convivenza pacifica tra uomo e lupo, offrendo al pubblico gli strumenti per affrontare questa nuova realtà con consapevolezza”.
Marsetti: “nessuno vuole eliminare il lupo, ma non si può ignorarlo”. Invitato direttamente sui social, Marsetti conferma la sua presenza alla serata del 7 marzo Moreno Marsetti. Lo ha fatto tra i commenti di un suo post dedicato al tema dove scrive: “il dibattito sulla presenza del lupo non può essere ridotto a una semplice contrapposizione tra animalisti da un lato e mondo agricolo e istituzioni dall’altro. Si tratta di una problematica reale che coinvolge interi territori e comunità, e per questo abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto. L’obiettivo è superare gli interessi di parte e riunire allevatori, tecnici ed esperti per trovare soluzioni condivise e concrete. Ignorare i danni che subiscono gli allevatori significa non voler vedere un problema reale. Chi vive questa sfida ogni giorno, sia che si occupi di animali da reddito o d’affezione, deve essere ascoltato. Un allevatore sceglie questo lavoro in primis per passione, ma anche perché è la sua fonte di sostentamento. Oltre alla gestione del lupo, deve affrontare l’aumento dei costi delle materie prime, una burocrazia oppressiva e molte altre difficoltà, lavorando 365 giorni all’anno. Le difese passive e i sistemi di dissuasione, pur adottati dagli allevatori e dagli organi di vigilanza, non sempre garantiscono la protezione necessaria. Per questo è indispensabile un intervento con misure concrete chirurgiche e condivise. Gli allevatori e gli agricoltori, con il loro impegno, producono prodotti di qualità e contribuiscono alla gestione del nostro ambiente e del nostro paesaggio rurale. Nessuno chiede l’eradicazione del lupo, ma è fondamentale che chi ha il compito di legiferare dia risposte concrete agli allevatori. Questo significa intervenire, quando necessario, con azioni di controllo e gestione per gli esemplari che dimostrano eccessiva confidenza con l’uomo e il bestiame”. Uno status su Facebook che il primo cittadino di Malo e il numero due di Palazzo Nievo chiude invitando i pro lupo a stare dalla parte degli allevatori vigilando sul loro bestiame: “solo vivendo in prima persona queste difficoltà si può comprendere la realtà quotidiana degli allevatori e contribuire a trovare soluzioni condivise”.