Riapre al traffico la strada provinciale 350 che collega Lastebasse a Folgaria, chiusa a causa di una frana che ha interessato il tratto trentino (strada statale 350) portando sulla carreggiata diverse centinaia di metri cubi di materiale roccioso. La via di collegamento tra Veneto e Trentino è stata messa in sicurezza e riaperta regolarmente grazie all’intervento della Provincia Autonoma di Trento. “Ringrazio la capacità, la volontà e la tenacia – ha affermato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti – con cui pubblico e privato hanno lavorato, collaborato, creduto di poter vincere una sfida probante. Non è stato facile, ma questa è la dimostrazione che con la volontà e la collaborazione si possono affrontare e superare brillantemente anche gli ostacoli più impervi”.
“Un intervento a tempi record -ha sottolineato il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin- esempio di come la politica funzioni e sappia dare segnali alla popolazione. Ringrazio il presidente Fugatti, i tecnici della Provincia Autonoma di Trento, le aziende che hanno lavorato e tutti i cittadini che hanno portato pazienza. Sono tanti i lavoratori che si spostano dalla provincia di Vicenza a quella trentina e viceversa, costretti nei giorni di chiusura della strada a grandi sacrifici. Questa apertura è una bella notizia per loro, ma anche per il commercio di una stagione invernale alle porte.”
Ripristinata la strada, i lavori proseguiranno ancora per qualche mese. Nei prossimi giorni saranno avviate le attività per il montaggio delle barriere paramassi definitive e sarà completata la riprofilatura e la stabilizzazione finale del materiale presente nella parte più alta del versante in prossimità della zona di distacco del diedro roccioso.
“Ringrazio i sindaci locali e quelli confinanti – ha proseguito Fugatti – il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e tutti quanti hanno contribuito a far sì che questa arteria potesse essere resa di nuovo funzionale. Ricordo bene la preoccupazione nelle telefonate intercorse in quei momenti complicati, perché da una parte si era capito che la frana avvenuta era rilevante, dall’altra si era intuito che i lavori non sarebbero stati facili. La sfida era riaprire entro il ponte dell’Immacolata e grazie al lavoro delle amministrazioni e delle ditte private oggi possiamo dare il via senza alcun timore alla stagione turistica di questi territori”.
Nel corso di questo mese, come hanno ricordato il dirigente Luciano Martorano e il direttore dei lavori l’ingegner Paolo Nicolussi Paolaz, il 21 novembre sono stati fatti esplodere in maniera controllata circa duemila metri cubi di roccia che incombevano sulla strada. La sfida principale era quella contro il tempo. Non si sapeva, infatti, come sarebbe evoluta la situazione della sede stradale, già devastata dalla frana iniziale dopo il brillamento del diedro roccioso del conseguente ulteriore franamento di massi e materiale detritico. In pochi giorni è stata installata una scogliera di quasi 100 metri e sono state posizionati circa 150 metri di barriere paramassi provvisorie.