Dieci profughi in fuga in piena notte sulla provinciale da Pedemonte verso Arsiero con zaini e borsoni.
Alcuni cittadini di Casotto hanno segnalato di aver visto nella notte di sabato un gruppo di migranti partire a piedi equipaggiati con borse da viaggio da Casotto di Pedemonte verso Arsiero, dove si sono fermati all’una di notte circa, ma dei quali poi si sono ‘perse’ le tracce. Le segnalazioni sono state raccolte dal comitato di Alex Cioni ‘Prima Noi’ e rese pubbliche dal loro coordinatore Alex Cioni.
I richiedenti asilo, tutti giovanissimi africani, secondo i testimoni sembrerebbero essere partiti dalla struttura di accoglienza di Casotto, che ad oggi conta circa 30 ospiti, anche se in realtà dal centro sembra non sia stata segnalata alcuna assenza ufficiale. ‘E’ vero o non è vero – ha commentato Alex Cioni – che i richiedenti asilo hanno un orario serale dopo il quale non possono uscire dalla struttura e che all’interno del Cas dovrebbe esserci del personale di sorveglianza sempre presente? Dove erano diretti questi giovanissimi africani allo sbando, lasciati con ogni evidenza in balia di sé stessi?’
Un episodio che potrebbe anche non voler dire niente di particolarmente significativo, ma che serve a Cioni per mantenere alto il livello di guardia sulla gestione del centro, una struttura a tre piani di proprietà delle suore francescane elisabettine di Padova, attivo in paese ormai da un anno, e su numerose segnalazioni di cittadini preoccupati dalla presenza dei profughi. Sono ancora nella memoria della gente alcune intemperanze degli africani, come la loro protesta con l’incendio di un materasso, o quello della rissa tra fazioni scoppiata un paio di settimane fa.
‘Seppur sotto traccia – ha spiegato Cioni – continua a serpeggiare del disagio tra gli abitanti della vallata che si ritrovano quotidianamente dei gruppi di immigranti a bighellonare per le vie delle frazioni che da Casotto portano a San Pietro. Qualcuno tra gli accoglienti e tra i gestori del Cas dirà che non fanno nulla di male ma se te li ritrovi dentro casa senza averli invitati (chiedendo soldi), o ti accerchiano molestandoti perché sei una donna che sta camminando da sola o è a passeggio con il proprio figlio, è evidente che le preoccupazioni di chi fino ad ora ha convissuto più per indifferenza che pacificamente con queste persone non è allarmismo, ma trova dei riscontri concreti. Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di davvero grave per intervenire?. Vogliamo aspettare che accada quel che succede ogni giorno a Vicenza?’.
Il sindaco di Pedemonte Roberto Carotta, che in gennaio aveva esternato la sua frustrazione su Rete 4 durante la trasmissione ‘Dalla vostra parte’ per come l’amministrazione venga quotidianamente esclusa da ogni possibilità di controllo sui migranti, al momento non ha ricevuto segnalazioni particolari dalle forze dell’ordine, tali che possano minacciare la sicurezza pubblica.
Marta Boriero